8 Novembre 2015

Epp, Scelta Civica torna all’attacco: “Il cda ha approvato 135 mila euro di aumento ai dipendenti e la giunta lo difende a spada tratta”


Non ha soddisfatto Scelta Civica la risposta dell’assessore Biancalani all’interrogazione della consigliera Rosanna Sciumbata sulla riorganizzazione di Epp, sulla conseguente promozione di tutti i dipendenti e l’assunzione di una persona senza concorso pubblico. Fatti che risalgono al 2011, sotto la giunta Cenni, ma per i quali Scelta Civica chiedeva una presa di posizione e chiarimenti dall’attuale amministrazione.

“Con la delibera  del consiglio di amministrazione n. 26 del 18 aprile 2011, tutti i dipendenti sono stati promossi, anche con cambio di aree, ricevendo sostanziosi incrementi di stipendio (in diversi hanno avuto oltre 15mila euro di aumento annuo)” scrive il coordinatore provinciale di Scelta Civica Cittadini per l’Italia Pasquale Petrella che contraddice l’assessore Biancalani sui costi del personale e sulle normative di riferimento che attengono al ruolo del Comune nei rapporti con la partecipata.
“Le risposte date dall’assessore Luigi Biancalani si sono rivelate completamente diverse dalla replica fornita dalla consigliera Rosanna Sciumbata – dice Petrella – E per questo dobbiamo concludere che uno dei due ha informazioni sbagliate. Se è la consigliera Sciumbata, allora poco male. Ma se è l’assessore Luigi Biancalani ad aver dato risposte sbagliate difendendo a spada tratta tutte le scelte fatte finora dal cda dell’Epp, finendo per elogiare nel suo intervento in consiglio comunale anche l’ex sindaco di centrodestra, allora è gravissimo e servirà un chiarimento politico”.

 

Vediamo intanto nel dettaglio in che cosa differiscono le due posizioni nella ricostruzione di Scelta Civica. Al primo punto dell’interrogazione la consigliera Sciumbata chiedeva: se il Comune di Prato ha a suo tempo approvato il riassetto della struttura aziendale dell’Epp, quindi la  nuova pianta  organica con le promozioni che hanno interessato tutti i dipendenti, e/o è stato messo in condizione di esercitare il controllo analogo così come previsto all’art. 18 dello Statuto di EPP (delibera Epp n. 26 del 28-4-2011) ;

Risposta Biancalani: No, il comune di Prato non è stato informato e non ha approvata la riorganizzazione dell’ente perché non di sua competenza. L’atto comunque è stato trasmesso il 9 giugno 2011 dall’Epp all’Ufficio Lode (Livello ottimale di esercizio).

Replica Sciumbata: L’assemblea dei soci di cui fa parte il Comune di Prato per legge doveva approvare la delibera.

La seconda questione posta nell’interrogazione della consigliera Sciumbata chiedeva, se alla partecipata Epp si applicano le leggi in materia di pubblico impiego per quanto riguarda le promozioni e le nuove assunzioni, visto che nel 2011 è stata assunta in pianta stabile una unità lavorativa senza procedura concorsuale, e sono avvenute le coperture di determinate cariche, in particolare quello di quadro sempe senza concorso.

Risposta Biancalani: No, all’Epp non si applicano le leggi in materia di pubblico impiego perché è una società per azioni, ancorchè a capitale pubblico, e gode di un’autonomia implicita con controllo degli organi propri delle spa e non del Consiglio comunale.
Quanto alla persona assunta senza concorso, l’Epp ha consultato un legale perché il dipendente, che da tempo aveva dei contratti a termine rinnovati di sei mesi in sei mesi, ha minacciato una vertenza sindacale e il legale ha consigliato l’assunzione per evitare maggiori spese in un processo.
Il costo del personale non è aumentato, anzi è diminuito grazie alla fuoriuscita di un dipendente che riscuoteva sui centomila euro all’anno.

Replica Sciumbata: Io credo che alla partecipata Epp si applichi il contratto del pubblico impiego così come dice l’art. 52 del D.Lgs. 165/2001 essendo una partecipata a capitale interamente pubblico. d’altra parte è lo stesso statuto del 20/10/2010 approvato dall’attuale  cda al punto 3 b che dice che per assunzioni a tempo indeterminato l’Epp utilizza la selezione ad evidenza pubblica, quindi con adozione di atto deliberatvo, con il quale viene approvato il bando e nominata la commissione esaminatrice; al punto 5 si parla di conformità alla normativa vigente citando proprio art 18 dl 112/2008 convertito in legge 133/2008 e l’art. 35 dl 165/2001.
Vorrei anche dire che su un fatto esattamente uguale avvenuto nell’Iacp (Istituto autonomo case popolari) di Palermo la Corte dei Conti siciliana si è pronunciata nel 2012 con la sentenza 163/A condannando per danno erariale il cda che dichiarando di voler riorganizzare l’ente aveva conferito con una propria delibera e quindi senza bando di concorso, mansioni dirigenziali,per un tempo determinato, a vari dipendenti dello stesso ente che erano inquadrati nella categoria D.

Infine, il costo del personale non mi risulta affatto che sia diminuito visto che nel 2011 era di 596.020, 53 euro e nel 2014 è stato di 629.998,03 nonostante nel 2011 ci fosse il direttore generale che gravava per 102.330,81 euro e che a fine 2012 è andato in pensione. Quindi a conti fatti dal 2011 ad oggi il costo del personale è aumentato all’incirca di 135mila euro (nella foto la tabella dei costi del personale fornita da Epp nel periodo dal 2011, quando a maggio sono scattati gli aumenti di stipendi, fino al 2014).

 

“E’ chiaro che i documenti in possesso della consigliera sono in contrasto con le dichiarazioni dell’assessore Biancalani avvenute nell’ultimo consiglio comunale del 5 novembre scorso – dice ancora il coordinatore provinciale di Scelta Civica Cittadini per l’Italia Pasquale Petrella – così come lo sono state il 30 aprile scorso quando si era già parlato di questo argomento dove, tra l’altro, sono state fatte dichiarazioni poi smentite dallo stesso presidente Mazzoni in sede di commissione 6″.
“Forse ci sono altri documenti che ad oggi non sono stati citati e che possono contrastare la documentazione prodotta in sede di consiglio dalla consigliera Sciumbata? – conclude Petrella – Dove sta la verità?
Coi 135mila euro di aumento regalati agli undici dipendenti dell’Epp si poteva non far pagare l’affitto del mese di dicembre a mille famiglie che vivono nelle case popolari. Una mensilità che avrebbe potuto permettere loro di regalarsi un dignitoso pranzo di Natale, e invece….”