La banda del Soccorso, dopo gli 11 arresti del dicembre 2012, era tornata in azione con furti in appartamento e rapine in strada. Sedici i colpi ricostruiti dai carabinieri, che hanno arrestato sei ragazzi di età compresa fra i 20 e i 26 anni: due pakistani, specializzati in rapine ai danni di cittadini orientali, sono finiti in carcere. Arresti domiciliari per il secondo gruppo, dedito principalmente a furti in abitazione, composto da un italiano e tre albanesi. Un settimo indagato, destinatario di ordinanza di custodia cautelare, è tuttora ricercato.
La banda si ritrovava in un circolo di via Padova; da lì partivano le scorribande notturne. Il gruppo pianificava nel dettaglio le case da svaligiare scegliendo quelle disabitate e facendo precedere il furto da sopralluoghi mirati. Una volta scelto l’obbiettivo i compiti erano già assegnati: c’era chi faceva da palo e chi apriva le cassaforti. In due-tre minuti la banda riusciva a fuggire con il malloppo.
I carabinieri hanno recuperato 41 mila euro, 4.750 yuan cinesi, vari smartphone, 2 Ipad, 20 orologi prezioni fra cui 3 Rolex e un Cartier, oltre a oggetti in giada e gioielli, comprese due fedi nuziali.
I ladri, tutti disoccupati, amavano fare la bella vita e si vantavano su Facebook delle loro imprese postando foto della refurtiva e selfie di gruppo all’interno di una limousine noleggiata per festeggiare i colpi più redditizi.
Particolarmente violente anche le quattro rapine in strada, avvenute in centro. Le vittime, principalmente cittadini cinesi, venivano sorprese alle spalle e percosse. Le indagini dei carabinieri, dirette dai pm Sangermano e Sottosanti, si sono sviluppate attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali.
Tutti e sei gli arrestati figurano anche nella precedente inchiesta della squadra mobile del dicembre 2012. Il procedimento è fermo all’udienza preliminare e sui sette arrestati oggi, soltanto due avevano ancora a carico delle misure restrittive: obbligo di dimora e sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Queste persone meritano di essere viste integralmente nei visi nooo! Così appena le notiamo vicino alle nostre case sappiamo come comportarci,chiamando le forze dell ordine! Perché fra pochi giorni usciranno di sicuro!
In galera anche i genitori! Non vengono a dirci che non si erano accorti di nulla!!.. La mela cade sotto l’albero!
io non capisco come mai vengano censurate le foto e i filmati di questi individui…li dovrebbero vedere tutti in viso questi delinquenti…
Se ci sono delle zone di Prato dove non c’è la raccolta differenziata ma ci sono ancora i cassonetti un ci sarebbe modo buttarceli dentro e aspettare che passi il camion della nettezza invece che fargli fare dei brevi soggiorni in galera?
…su altri siti web di “informazioni locali” le facce di questi bravi ragazzi sono ben visibili…
ma via,alla fine è solo una ragazzata.