La Camera di commercio di Prato ha presentato i dati relativi alle proprie attività. Un dovere che ogni ente pubblico, quale la Camera di commercio è, ha nei confronti dei cittadini, soprattutto se si tratta della Giornata della Trasparenza. L’eliminazione delle opacità nella pubblica amministrazione è un obbligo imposto dalla legge, ma costituisce anche un momento importante per condividere strategie e progetti, rendendo conto dei risultati raggiunti: ammonta a 7,2 milioni di euro il valore aggiunto creato nel 2014 dalla Camera di commercio di Prato. Di queste risorse il 57%, pari a 4,1 milioni di euro, è stato distribuito al sistema economico produttivo. Costante, in questo senso, l’intervento per il sostegno finanziario alle imprese attraverso i bandi camerali, circa 700 mila euro i soldi messi loro a disposizione nell’anno passato, per ben 508 imprese coinvolte direttamente nei programmi strategici. “Questi numeri vogliono essere un esempio di alcune delle attività che svolge la Camera di Commercio” commenta Luca Giusti, presidente dell’ente “Sono numeri che sono il frutto di un forte impegno da parte di chi lavora all’interno della Camera, ma che sono anche il risultato di un lavoro di condivisione”. La trasparenza, però, non solo come adempimento di una legge, ma anche come questione di mentalità. Parlare ai funzionari pubblici e ai cittadini, pubblicare i propri dati, inserire strategie di integrità all’interno di percorsi formativi significa attuare un vero e proprio passaggio culturale. “Si dice che la ‘trasparenza’ sia un pregio delle democrazie scandinave” spiega Massimo Di Rienzo, esperto in temi di integrità e trasparenza “In effetti esse hanno introdotto norme sulla trasparenza nel 1766; noi arriviamo con 250 anni di ritardo: la legge sulla libertà di accesso sarà probabilmente pubblicata entro febbraio e si tratta di una normativa che è considerata lo strumento principe per ogni iniziativa di trasparenza in una nazione”.
