4 Novembre 2015

Macrolotto zero, declassata, parco fluviale, centro storico e Cascine di Tavola al centro del nuovo piano strutturale


Produrre una visione urbanistica complessiva del futuro della città di Prato. Per farlo, le politiche di governo del territorio dovranno essere correlate in modo costante a quelle, più allargate, dello sviluppo sostenibile del territorio. È questo l’obiettivo che l’amministrazione comunale vuole perseguire con l’atto d’indirizzo che contiene le linee guida programmatiche per la formazione della variante al piano strutturale e del nuovo piano operativo del Comune di Prato. Giovedì 12 novembre l’atto passerà in consiglio comunale per l’approvazione. “Pianificare vuol dire pensare all’idea che abbiamo della città e come vogliamo che sia la Prato di domani – ha spiegato il sindaco Matteo Biffoni -. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è ora quello di identificare le linee guida per poi fare delle scelte coerenti per lo sviluppo della città e per pensare alla Prato di domani”.

“Vogliamo realizzare un piano basato su delle idee condivise e per farlo partiamo dalle specificità e dalle caratteristiche della città per dire poi quali saranno le scelte di mobilità e di natura urbanistica – ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis -. L’idea è quella poi di aprire dei tavoli strategici con gli operatori per confrontarsi sulle strategie condivise e per definire gli obiettivi prioritari”.

Il punto di partenza di tutto il percorso è l’identificazione del ruolo strategico che Prato riveste nell’ambito regionale e di area vasta, mentre l’azione di programmazione urbanistica dovrà svilupparsi in sinergia con gli altri documenti di pianificazione: Dup (Documento unico di programmazione), Pums (Piano urbano per la mobilità sostenibile), Piu (Progetti di innovazione urbana), Paes (Piano di azione energia sostenibile), Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane – Mit, Programma per le aree di Rigenerazione Urbana ANCI Toscana, Rapporto Urbes Istat, Linee guida sull’immigrazione, Linee guida sulla Fascia Grigia, Agenda Digitale, Piano per la Smart City, Progetto 100 Piazze, Regolamento dei sottosuoli, Programma per la creazione di un Brand Prato.

La programmazione strategica generale del Comune di Prato prevede in particolare che il nuovo Piano Operativo ed il Pums siano sviluppati contestualmente: i due documenti, infatti, dovranno essere concepiti come un unico strumento di pianificazione del territorio e dunque integrarsi e coordinarsi fin dalle fasi iniziali, durante le quali l’Amministrazione intende promuovere importanti momenti di confronto con i cittadini e gli stakeholders attraverso la una serie di processi partecipativi su diversi livelli.

Sono sei i temi strategici su cui si basa l’atto di indirizzo.

Il riuso: Prato come città paradigma delle pratiche urbane e territoriali di re-cycling. Il riuso è il tema centrale del nuovo Piano Operativo e conterrà la definizione delle strategie relative alle pratiche di riuso e trasformazione del patrimonio edilizio esistente, in particolare quello industriale, nell’ambito delle aree urbane.

Prato come città della “Manifattura del XXI secolo”. Il tessuto economico della città di Prato mostra che nel corso degli ultimi decenni, accanto al distretto tessile-moda, si sono sviluppati ulteriori filiere che rappresentano altrettanti settori strategici per il territorio, in particolare il comparto ICT e quello agroalimentare-alimentare. Si tratta di comparti economici dotati di grande dinamismo e tendenza all’innovazione che rappresentano settori in crescita e per i quali Prato è una realtà strategia a livello di area vasta e regionale.

Un nuovo Piano Casa e l’interazione tra politiche urbane e politiche di welfare innovative. L’obiettivo è quello arrivare alla definizione di un nuovo Piano Casa, che risponda da una parte alla carenza strutturale di Edilizia residenziale pubblica (Erp) e dall’altra alla sempre più crescente domanda di alloggi da parte della cosiddetta “fascia grigia” (popolazione con reddito medio-basso) attraverso un’offerta di case in affitto a basso costo (Social Housing) e una integrazione con le politiche di welfare più generali.

Lo Spazio Pubblico. Lo spazio pubblico è un tema specifico e trasversale alle differenti tipologie di aree urbane, e dotato di una propria dimensione disciplinare e programmatica da interfacciare con tutti gli altri argomenti del Piano. Si tratta di definire criteri di intervento qualitativi volti alla definizione di una Città Pubblica caratterizzata da alti standard architettonici in termini di progettazione, spazi, materiali, texture e degli arredi urbani. La programmazione dello Spazio Pubblico avrà un ruolo centrale nell’identificazione dei luoghi di aggregazione nelle frazioni della città.

I temi ambientali, agroambietali ed ecologici. La definizione delle politiche di gestione del territorio relative a questi ambiti dovranno essere improntate a criteri di tutela, salvaguardia attiva, sostenibilità, innovazione nelle modalità di gestione, strategie di fruizione del territorio teso a recuperare e generare nuove forme sostenibili di accessibilità in grado di svilupparsi anche nel settore turistico e per la definizione di modelli economici locali.

I “grandi progetti” e le aree strategiche. Il Piano Operativo dovrà inoltre sviluppare politiche urbane specifiche per una serie di settori della città, le Aree Strategiche, alle quali verrà assegnato un ruolo centrale nella definizione dell’immagine futura di Prato. “Queste aree dovranno diventare i luoghi paradigmatici della città e identificare quei temi che ne rappresentano le specificità nell’ambito regionale e di area vasta – ha aggiunto Barberis -. Prato città della cultura contemporanea in Toscana, città della moda e dell’arte, città dell’integrazione, città della sostenibilità e del re-cycle, città dell’innovazione, città giovane. Questi saranno alcuni degli argomenti su cui verranno basate le future strategie di marketing territoriale”. Le aree strategiche individuate dal Piano Operativo sono: l’asse della Declassata, il Centro Storico e le Mura Urbane, l’area ex Ospedale Misericordia e Dolce ed i settori urbani circostanti, la Stazione del Serraglio ed il settore urbano fino al Fabbricone, il Macrolotto Zero, il Parco fluviale del Bisenzio, le Cascine di Tavola.

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Giangi
Giangi
8 anni fa

…cari assessori, ma che avete visto un film? ma che vivete a Prato o no?
…ci risiamo ai mega progetti (vedi masterplan e progetti futuristici giunta Romagnoli) che non porteranno mai a nulla!!
Prato è la città più degradata d’Italia… la più sudicia!!
Basterebbe rifare le strade, i marciapiedi, tenerla pulita e levare le mignotte da piazza mercatale!
Per chi si fanno i grattacieli?? Per i Cinesi?
Non basta avergli già svenduto la città??
O non gli si regalerà anche il vostro amato CREAF a breve??
Si continua come sempre a ragionare del nulla…
Purtroppo …povera Prato

Ube
Ube
8 anni fa

Mi sembrano tanti discorsi…e si parla solo di immagine immagine immagine…prato è nata col lavoro al telaio, nobiltà perduta….

Duilio
Duilio
8 anni fa

La gente vuole fatti e non parole, mentre qui si va avanti a discorsi. Ma di cosa parlate? Mega strategie, aree vaste, pums, paes, pus… una cosa su tutte, per capire dove si sta andando: basta vedere che ne è stato delle cascine di Tavola, neanche l’Isis sarebbe riuscito a ottenere, da tale patrimonio collettivo, un simile cumulo di macerie. E i discorsi continuano.