“Nei due anni di mandato da presidente, l’obiettivo è di regolarizzare mille delle aziende cinesi del Macrolotto”. Punta in alto Hong Jinlu, il neoeletto presidente di CNA World China – associazione che raggruppa 279 soci di cui 161 firmatari del Patto per il lavoro sicuro – e traduce in numeri le dichiarazioni di intenti di quel progetto nato tre anni fa in seno alla CNA con l’intento di incentivare e sostenere i processi di integrazione e rispetto delle leggi delle aziende orientali. Imprenditore del settore immobiliare, a Prato dal 2003, sposato con due figli, il neopresidente annuncia anche di voler richiedere il prossimo anno, la cittadinanza italiana e perché no? imparare la lingua. Le premesse ci sono tutte insomma per raccogliere e dare un’accelerata all’eredità di Wang Liping, salutato ieri con commozione e riconoscenza da tutte le istituzioni presenti – dalla Regione al Comune alla Camera di Commercio fino al viceconsole cinese e naturalmente al presidente di CNA, insieme ai soci cinesi. Il passaggio di consegne è anche l’occasione per fare un bilancio sui risultati dei controlli effettuati da Regione e ASL, che ormai hanno toccato circa la metà delle 4000 imprese cinesi censite a Prato. Secondo i dati forniti da Renzo Berto, il coordinatore del piano per il lavoro sicuro della Regione Toscana, ammontano a 3milioni e 800mila euro le sanzioni riscosse nelle aziende controllate dal 1 settembre al 30 giugno 2015, di cui 1,3 milioni a Prato. I controlli sono da poco iniziati anche nelle aziende firmatarie del patto per il lavoro sicuro: tra queste, oltre la metà risulta regolare al primo controllo (di contro al 20% delle imprese non aderenti, di cui l’85% si adegua soltanto dopo aver pagato la sanzione) e chi non è in regola commette infrazioni di qualità e quantità più modeste, tanto da pagare un terzo circa delle sanzioni: 120mila euro ogni 100 aziende, rispetto ai 340mila delle altre.
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