1 Novembre 2015

Sito per il trattamento di inerti, il comitato di Casale torna all’attacco: “L’area scelta è la meno idonea tra le 5 prese in esame”


“Dopo aver ascoltato le controdeduzioni alle nostre 23 osservazioni in merito alla variante al piano strutturale ed al R.U. per la localizzazione presso il casello di Prato Ovest del sito per lo stoccaggio ed il trattamento di rifiuti inerti così come sono state presentate nella IV commissione, come fanno i cittadini a credere nelle istituzioni?” E’ quanto scrive in una nota il comitato ambientale di Casale tornando sulla questione dell’individuazione del sito per il trattamento degli inerti.
“Le controdeduzioni non hanno risposto alle nostre osservazioni opponendo norme e fatti concreti, hanno solo elencato una serie di false argomentazioni in burocratese per poi arrivare a non accettare alcuna delle nostre documentate rimostranze – attacca il comitato – Come se non bastasse l’assessore Barberis ha dichiarato a proposito che “attività come quelle di frantumazione degli inerti hanno bisogno di superfici molto estese anche per la mitigazione perché comunque rilasciano polveri e dunque più sono lontano dalle case e meglio è. L’area di Casale è stata scelta tra cinque potenzialmente idonee. Alla fine dell’esame, è stata giudicata la più idonea di tutte.” Questa frase è veramente troppo per non suscitare la nostra indignazione – continua il comitato – In primo luogo noi stiamo protestando perché le prime abitazioni si trovano ad appena 100 metri dall’area considerata ed anche per questo il rapporto ambientale pagato profumatamente dal Comune ad una società di consulenza, aveva sentenziato alla fine dell’esame che l’area del casello di Prato Ovest era quella meno idonea fra tutte le 5 cinque aree esaminate, non il contrario come asserito dall’assessore Barberis. Se l’amministrazione avesse rispettato quanto scritto nel suo programma elettorale che escludeva l’ulteriore consumo di suolo agricolo, occorreva esaminare le aree disponibili nei Macrolotti industriali, non le aree agricole ad alto rischio idrogeologico come quelle prese in esame che risultano non idonee a prescindere.
La verità caro assessore è che la scelta è stata originata da una decisione puramente politica che non ha tenuto conto delle risultanze tecniche che evidenziano rischi ambientali e sanitari per le centinaia di persone che abitano e lavorano nell’area” è la stoccata finale del comitato.

 

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enrico
enrico
8 anni fa

sono tutte frottole perché e’ stato documentato in maniera indiscutibile che l’area migliore e piu’ idonea per lo stoccaggio e’ casale.