3 Dicembre 2015

Concussione ad un imprenditore cinese, scagionato e riammesso in servizio il collega del tecnico Asl infedele


È stato riammesso in servizio uno dei dipendenti coinvolto nella recente indagine da parte dell’Autorità giudiziaria per il quale l’Asl aveva disposto in via cautelare la sospensione dal servizio. Il sostituto procuratore Antonio Sangermano ha infatti avanzato al G.I.P. richiesta di archiviazione del fascicolo per totale infondatezza dei fatti criminosi ascritti a carico del dipendente. Quest’ultimo era stato tirato in ballo dal collega, che cercava di scaricare le proprie responsabilità del tentativo di concussione ai danni di un confezionista cinese. Il tecnico della prevenzione indagato, tuttora sospeso dal servizio, avrebbe chiesto una tangente di 500 euro per ammorbidire i controlli e chiudere un occhio su alcune sanzioni.

Il coordinatore regionale del progetto “lavoro sicuro” Renzo Berti e i rappresentanti dell’ Asl, durante un incontro tenuto nei giorni scorsi, hanno espresso profonda amarezza per i fatti accaduti e manifestato la presa di distanza dal grave comportamento che ha colpito emotivamente anche tutti gli operatori della Unità funzionale Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro.

“E’ stata sottolineata l’onestà e il decoro che hanno contraddistinto l’operato dei tecnici della prevenzione impegnati nel progetto, avviato da 18 mesi e l’impegno dimostrato che non deve essere vanificato da gravi e singole distorsioni comportamentali – scrive la Asl -. I controlli svolti nell’ambito del Progetto ‘lavoro sicuro’ non subiranno alcuna interruzione. I tecnici continueranno con determinazione e con la volontà di dimostrare ancor di più l’utilità delle verifiche ispettive”.

Foto di archivio

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