12 Dicembre 2015

Milone attacca la Banca d’Italia: “Nessuna vigilanza come sul dossier mutui facili ai cinesi”


A distanza di oltre due anni e mezzo dalla presentazione del dossier sui mutui facili concessi a cittadini cinesi da parte di istituti bancari pratesi, la Banca d’Italia non ha svolto una vera attività di vigilanza. A denunciarlo è il consigliere di Prato Libera e Sicura Aldo Milone, che nell’aprile 2013, da assessore alla sicurezza del Comune di Prato presentò alla Banca d’Italia un articolato esposto sul fenomeno.

“In questi giorni – scrive Milone – la politica nazionale è tutta presa dal salvataggio delle 4 banche, tra cui Banca Etruria di cui era vicepresidente il padre del ministro Elena Boschi. Le modalità di salvataggio sono note a tutti, il Governo Renzi ha sacrificato i risparmi di tanta gente. Credo però che un altro colpevole di questa situazione sia la Banca d’Italia che non ha mai svolto una vera attività di vigilanza su tutti gli Istituti di credito che sono, tra l’altro gli azionisti della Banca centrale. Tant’è che ora lo stesso Governo vuole istituire una commissione di inchiesta sul ruolo di Bankitalia”.

Poi Milone cita il caso dei mutui facili concessi ai cittadini cinesi e l’esposto presentato alla Banca d’Italia. “Già con quel dossier si poteva comprendere la facilità con cui diversi istituti di credito erano soliti gestire i soldi dei risparmiatori con l’elargizione di mutui a cittadini cinesi con dichiarazioni dei redditi di poche migliaia di euro all’anno. Poteva rappresentare un campanello d’allarme sulla gestione del credito – afferma Milone -. Purtroppo quest’attività di vigilanza non è stata mai avviata. Tali mutui potevano nascondere a volte anche una sorta di riciclaggio di denaro sporco, frutto di evasione fiscale, o in altri casi si poteva ipotizzare un sistema di imposizione di acquisti di obbligazioni o azioni a garanzia del mutuo acceso. Alla luce di alcuni casi, verificatisi in città, di mancato pagamento delle rate del mutuo da parte dei cinesi, la banca ha messo all’asta l’immobile, tra l’altro ad un valore decisamente inferiore rispetto alla somma del mutuo elargito. Queste ultime operazioni fanno sorgere anche forti dubbi e sospetti sull’operato dei funzionari che hanno curato la pratica del mutuo. Mi chiedo, come sia stato possibile concedere quei mutui con dichiarazioni che in tantissimi casi non superavano i 5/6.000 euro all’anno mentre contemporaneamente gli stessi istituti di credito negavano piccoli prestiti o fidi ad artigiani, piccoli imprenditori e commercianti?”.

Subscribe
Notificami
guest
2 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Caio
Caio
8 anni fa

Bla bla bla bla

pisolo
pisolo
8 anni fa

Verga, un’altra volta co i cinesi. Lo vuoi capire Milone che un ti rivota piu’ nessuno anche se anche se per farti vedere tu issassi la tua gigantografia sula calvana!