“Uno dei carabinieri colpì” Riccardo Magherini “con dei calci all’addome, almeno cinque o sei volte”, poi “vidi due calci alla testa. Cioè vidi un paio di calci all’altezza della testa, non saprei dire dove colpirono”. Lo ha raccontato Matteo Torretti, uno dei testimoni ascoltati al processo per la morte di Magherini, il quarantenne ex giocatore del Prato deceduto nel marzo 2014 a Firenze durante un arresto. “A me questa cosa dette fastidio – ha aggiunto – non c’era ragione. Gridai: ‘No, i calci no!'”. I carabinieri risposero “in modo brusco”. Poi, guardando un video girato da un passante, “ho capito che mi avevano insultato”. Imputati sono quattro militari e due volontari della Croce rossa, accusati di omicidio colposo. Secondo la ricostruzione della procura quella sera Magherini era sotto l’effetto di
droghe. L’intervento dei carabinieri fu dovuto al fatto che stava dando in escandescenze: aveva sfondato una vetrina e portato via il cellulare a un passante. Il testimone ha detto che era a cinque metri di distanza e che udì il rumore dei calci a Magherini all’addome. Dopo aver ammanettato Magherini e averlo steso a terra “a un certo punto i carabinieri erano tutti e quattro sopra di lui, per tenerlo fermo – ha continuato il testimone – Uno con le mani gli schiacciava la testa e gli teneva il ginocchio sul collo”.