Ecco chi sono i pratesi che aspettano una strada. Con un “giallo”
I nomi ci sono, tanti e alcuni anche in lista d’attesa. Mancano però le strade appropriate per essere loro intitolate: o perché troppo marginali rispetto alla caratura del personaggio o perché semplicemente “fuori zona” nel caso in cui il nome in questione sia quello di protagonisti della vita di una particolare frazione, ma nella frazione stessa non siano disponibili vie o piazze. Questo il punto ribadito durante l’ultima commissione consiliare sulla toponomastica, riunitasi alla presenza dell’assessore Filippo Alessi. La commissione toponomastica – composta da storici e esperti locali, con ruolo consultivo – ha stilato una lista aggiornata di possibili nomi, tra quelli proposti dall’amministrazione e quelli che arrivano da sollecitazioni dei cittadini, in quest’ultimo caso accompagnate da una raccolta di almeno 50 firme di sostegno. In tutti i casi, il criterio base stabilito per legge è che siano passati almeno 10 anni dalla morte del personaggio interessato.
Ad attendere una nuova via o piazza (ma anche una scuola o un centro civico di qualche rilievo, in mancanza di nuove urbanizzazioni) nella lista ufficiale presentata lunedì figurano: il giornalista Mario Pannunzio; Spartaco Casini, uomo di rilievo per il mondo dello sport e della politica; lo scrittore e poeta pratese Emanuele Bettini; Mauro Gorini artigiano e fondatore del circolo Acli di Iolo; la famiglia Cicambelli, proprietaria di diversi possedimenti a Galciana; poi ancora don Giuliano Guarducci, parroco della Resurrezione;
Fedele Cova, il progettista dell’autostrada; Eliana Monarca, amministratore locale;
Luigi Caiazza, politico e parlamentare DC;
infine Rosa Parks, attivista per i diritti civili negli Stati Uniti e Paolo Paolieri, impegnato nello sport, nella politica e nel sociale. In lista d’attesa figurano invece lo storico pratese Carlo Paoletti; Riccardo Consorti, insegnante e tra i primi a imparare il cinese e avvicinare quella comunità; Giuseppe Veneroso, pratese premiato col sigillo d’argento, don Raffaello Giunti, parroco di San Pietro a Galciana e don Giampiero Fabbretti, parroco di Reggiana.
Ci sono poi assenze “eccellenti” nella lista presentata in Comune: tra questi, senz’altro il nome più “pesante” mancante all’appello è quello di mons. Pietro Fiordelli: il nome del primo vescovo residenziale di Prato, uno dei padri del Concilio nonché protagonista della vita ecclesiale e non solo della città, non figura infatti nella lista, nonostante che quella del vescovo sia una candidatura che raccoglie consensi ad ampio spettro. E su queste assenza spunta il giallo.
“Più volte in questi anni è stato presentato il nome di Mons. Fiordelli tra quelli meritori di una strada e tutti ci siamo trovati d’accordo, amministrazione compresa”, precisa infatti Claudio Cerretelli, storico dell’arte che insieme all’architetto Giuseppe Centauro, a Goffredo Gori e Giampiero Guarducci compone la commissione con ruolo consultivo rispetto alle proposte che arrivano dall’amministrazione o dalla cittadinanza (accompagnate in quest’ultimo caso da 50 firme per “far pesare” la candidatura). “In questi anni semmai è mancata una via abbastanza degna da poter essere intitolata al suo nome. Non capisco quindi – chiosa Cerretelli – il perché il nome di Fiordelli non fosse menzionato nella lista presentata nella commissione consiliare”.
Valerio VerdiLorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
30/07/2020 - 09:55
Valerio VerdiLorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
30/07/2020 - 09:55
Valerio VerdiLorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
Commenti