21 Gennaio 2016

Ecco chi sono i pratesi che aspettano una strada. Con un “giallo”


I nomi ci sono, tanti e alcuni anche in lista d’attesa. Mancano però le strade appropriate per essere loro intitolate: o perché troppo marginali rispetto alla caratura del personaggio o perché semplicemente “fuori zona” nel caso in cui il nome in questione sia quello di protagonisti della vita di una particolare frazione, ma nella frazione stessa non siano disponibili vie o piazze. Questo il punto ribadito durante l’ultima commissione consiliare sulla toponomastica, riunitasi alla presenza dell’assessore Filippo Alessi. La commissione toponomastica – composta da storici e esperti locali, con ruolo consultivo – ha stilato una lista aggiornata di possibili nomi, tra quelli proposti dall’amministrazione e quelli che arrivano da sollecitazioni dei cittadini, in quest’ultimo caso accompagnate da una raccolta di almeno 50 firme di sostegno. In tutti i casi, il criterio base stabilito per legge è che siano passati almeno 10 anni dalla morte del personaggio interessato.
Ad attendere una nuova via o piazza (ma anche una scuola o un centro civico di qualche rilievo, in mancanza di nuove urbanizzazioni) nella lista ufficiale presentata lunedì figurano: il giornalista Mario Pannunzio; Spartaco Casini, uomo di rilievo per il mondo dello sport e della politica; lo scrittore e poeta pratese Emanuele Bettini; Mauro Gorini artigiano e fondatore del circolo Acli di Iolo; la famiglia Cicambelli, proprietaria di diversi possedimenti a Galciana; poi ancora don Giuliano Guarducci, parroco della Resurrezione;
Fedele Cova, il progettista dell’autostrada; Eliana Monarca, amministratore locale;
Luigi Caiazza, politico e parlamentare DC;
infine Rosa Parks, attivista per i diritti civili negli Stati Uniti e Paolo Paolieri, impegnato nello sport, nella politica e nel sociale. In lista d’attesa figurano invece lo storico pratese Carlo Paoletti; Riccardo Consorti, insegnante e tra i primi a imparare il cinese e avvicinare quella comunità; Giuseppe Veneroso, pratese premiato col sigillo d’argento, don Raffaello Giunti, parroco di San Pietro a Galciana e don Giampiero Fabbretti, parroco di Reggiana.
Ci sono poi assenze “eccellenti” nella lista presentata in Comune: tra questi, senz’altro il nome più “pesante” mancante all’appello è quello di mons. Pietro Fiordelli: il nome del primo vescovo residenziale di Prato, uno dei padri del Concilio nonché protagonista della vita ecclesiale e non solo della città, non figura infatti nella lista, nonostante che quella del vescovo sia una candidatura che raccoglie consensi ad ampio spettro. E su queste assenza spunta il giallo.
“Più volte in questi anni è stato presentato il nome di Mons. Fiordelli tra quelli meritori di una strada e tutti ci siamo trovati d’accordo, amministrazione compresa”, precisa infatti Claudio Cerretelli, storico dell’arte che insieme all’architetto Giuseppe Centauro, a Goffredo Gori e Giampiero Guarducci compone la commissione con ruolo consultivo rispetto alle proposte che arrivano dall’amministrazione o dalla cittadinanza (accompagnate in quest’ultimo caso da 50 firme per “far pesare” la candidatura). “In questi anni semmai è mancata una via abbastanza degna da poter essere intitolata al suo nome. Non capisco quindi – chiosa Cerretelli – il perché il nome di Fiordelli non fosse menzionato nella lista presentata nella commissione consiliare”.
Lu. Pe.
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Filippo Santini
Filippo Santini
8 anni fa

Io proporrei di intitolare una strada a Vincenzo Mazzone, meglio noto come Celentano.
Sono serio, non sto scherzando.