26 Gennaio 2016

Il Comune chiede l’Ici alle scuole paritarie: a fine dicembre dieci richieste di pagamento per il 2010


Cartelle in cui si chiede il pagamento dell’Ici per l’anno 2010. Sono quelle arrivate a fine dicembre a 10 scuole paritarie pratesi da parte di Sori. Richieste che hanno creato malumore ma soprattutto incredulità, dato che finora il pagamento dell’Ici non era mai stato chiesto agli istituti paritari e lo stesso Comune nei mesi scorsi aveva dato rassicurazioni a seguito delle due sentenze della Suprema Corte che aveva dato ragione al Comune di Livorno nella richiesta del pagamento dell’Ici a due scuole cattoliche nel periodo 2004-2009.
“A Prato il Comune non ha intenzione di chiedere gli arretrati dell’Ici alle scuole paritarie. Per noi chi fa parte del sistema integrato scolastico svolge un servizio pubblico e paritario con gli altri istituti e quindi è esente da Ici e Imu. Non faremo cassa sulle scuole”. Così si era espressa l’assessore al bilancio del Comune Monia Faltoni lo scorso luglio. Ora, a distanza di mesi, è arrivata la sorpresa.

“Il 23 dicembre siamo stati convocati dagli assessori Faltoni e Ciambellotti che ci hanno informati dell’arrivo delle cartelle di Sori – dice Gabriella Melighetti, presidente della Federazione italiana scuole materne di Prato – richieste che sono poi arrivate a 10 delle 15 scuole paritarie di Prato tra il 29 e il 31 dicembre, ovvero l’ultimo giorno utile prima che andasse in prescrizione la richiesta. Ovviamente la cosa ci ha lasciati stupiti”. La Fism sarà ora chiamata a produrre la documentazione per evidenziare che l’Ici non è dovuta. “Nessuna delle 10 strutture in questione percepisce un affitto dal gestore e la retta annua corrisposta è nettamente al di sotto della soglia dei 5mila 739 euro individuata dal Ministero per configurare il servizio delle scuole d’infanzia paritarie come non commerciale e quindi esente dal pagamento dell’Ici – aggiunge Melighetti. “In presenza di un contratto d’affitto non avremmo avuto niente da ribattere, ma stando così le cose la richiesta non ha senso”.
La retta mensile media pagata dai genitori di bambini e alunni delle scuole paritarie pratesi va da 120 a 160 euro, ben lontana quindi dai 5mila 739 annui individuati come discriminante dal Miur.

Le richieste di pagamento dell’Ici avanzate da Sori vanno dai 4-6mila euro per le scuole più piccole fino ai 20mila per le scuole più grandi.
Senza contare che pende anche la questione Tari: “Le scuole paritarie pagano in base al metro quadro, quelle pubbliche in base al numero degli occupanti nonostante una legge del 2000 preveda l’uguaglianza di trattamento – aggiunge la presidente di Fism.

A Prato sono 15 le scuole paritarie, che ospitano 2563 bambini e studenti. Altre 5 operano in provincia. Anche per il prossimo anno le iscrizioni proseguono a ritmo serrato: “Il 70% dei posti disponibili è già stato assegnato, segno che il nostro servizio è apprezzato. Le nostre scuole hanno la certificazione di qualità – prosegue Melighetti – alcune si stanno adoperando per la certificazione etica e 3 scuole con mensa interna sono state premiate ad Expo per l’innovazione nell’alimentazione”.
“Svolgiamo un servizio pubblico per conto del Ministero, un lavoro di sussidiarietà che aiuta il Comune a dare risposte scolastiche – conclude Melighetti – Siamo rimasti spiazzati dalla richiesta e dalla tempistica con cui è stata formulata, ma ci muoveremo compatti per dimostrare le nostre ragioni”