13 Gennaio 2016

La crisi affossa l’artigianato toscano: dal 2009 perso l’8% delle imprese. Solo a Prato aumentano gli addetti di settore


Crisi nera per il settore dell’artigianato toscano che in cinque anni – dal 2009 al 2014 – ha perso quasi l’8% delle imprese di settore, mentre Prato – in controtendenza – brinda all’incremento degli occupati, cresciuti persino del 15%. A fotografare la situazione è il primo Rapporto economico sul settore artigiano, promosso dall’Ente Bilaterale dell’Artigianato Toscano (EBRET)  e presentato oggi a Firenze. Il dossier analizza in profondità le difficoltà che il comparto regionale ha attraversato, appunto, negli ultimi cinque anni, sottolineando come la difficile congiuntura abbia segnato la Toscana ben più di altre realtà nazionali, dove mediamente la perdita si è attestata attorno al 6,4%.

Nonostante le difficoltà, il sistema resta ben strutturato sul territorio, se si considera che il suo peso sul totale delle imprese sfiora il 31% e colloca la regione all’ottavo posto rispetto al contesto italiano.

Sul fronte del mercato del lavoro emergono inasprimenti per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali soprattutto per tre settori: metalmeccanico, tessile abbigliamento e legno mobilio.

Gli addetti si riducono, nel periodo 2010-2014, di 12.677 unità (-4.5%) con differenze importanti tra le province (-9% Pisa, Siena, Pistoia, Massa; -13% Lucca; -4% Arezzo). Emerge, in controtendenza, la provincia di Prato dove si rileva un incremento del 15%.

Gli artigiani autonomi si riducono del 6% ma con differenze importanti tra le classi di età: i giovani (meno di 40 anni) diminuiscono del 24% e le fasce dai 40 ai 54 e superiore ai 55 anni crescono rispettivamente del 6% e del 2%.

L’analisi del mercato creditizio conferma il credit crunch, l’inasprimento dei finanziamenti di credito al settore artigiano, che dal 2010 al 2014 ammontano a livello nazionale a circa 10 miliardi di euro (-17,6%); cifra nettamente superiore a quanto si verifica per l’intero sistema imprenditoriale per il quale la stretta creditizia si è arrestata al -3,9% (circa 74 miliardi di euro). Anche a livello regionale la riduzione nei finanziamenti rispetto al 2010 è stata molto significativa: 678 milioni di euro (-12,9%).

Sul fronte delle agevolazioni pubbliche emerge un importate sostegno al settore da parte degli Enti pubblici e dei soggetti deputati al rilascio di garanzie per il sostenimento dell’accesso al credito. Nonostante le erogazioni complessive tendano a ridursi dal 2010 al 2014 di anno in anno, il sistema imprenditoriale ha potuto contare su più di 594 milioni di euro.

Quanto all’EBRET, l’Ente Bilaterale ha visto aumentare gli iscritti (circa 17mila aziende e 70mila lavoratori del comparto artigiano toscano) ed i propri interventi: nel quinquennio 2011/2015 le erogazioni EBRET, peraltro ancora in corso, hanno già sfiorato i 2milioni 200mila euro, con oltre 1 milione di euro in favore dei lavoratori, soprattutto per sospensioni dal lavoro e contributo all’acquisto di testi scolastici, e quasi 1 milione 200mila euro a sostegno delle imprese per innovazione aziendale, ripristino del ciclo produttivo ed astensione per maternità.

 

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments