24 Febbraio 2016

Alla scoperta dei monasteri domenicani a Prato e Firenze con le visite guidate di Artemia


Visite guidate nei principali luoghi religiosi e monasteri legati all’Ordine Domenicano, di cui ricorre l’ottavo centenario della conferma proprio nel 2016. In occasione del Giubileo Domenicano, l’associazione di promozione culturale ArteMìa Prato ha deciso di promuovere una serie di visite guidate che si snodano tra Prato e Firenze alla scoperta dei principali luoghi di culto legati alla storia dell’ordine.

Gli appuntamenti con ArteMìa avranno inizio domenica 28 febbraio presso il Monastero di San Niccolò a Prato, istituto femminile tra i più suggestivi e meglio conservati della Toscana, voluto nel 1323 dal cardinale pratese Niccolò Albertini. La tappa successiva è prevista per sabato 12 marzo presso San Domenico, primo monastero domenicano fondato a Prato nel 1281. In occasione della visita sarà eccezionalmente aperta anche la sala del Capitolo, affrescata nel corso del Quattrocento. Sabato 9 aprile è la volta del monastero di San Marco a Firenze, che sorse nel luogo dove fin dal XII secolo si trovava un monastero vallombrosano. La struttura fu poi affidata nel 1435 ai Domenicani Osservanti. Poco dopo, nel 1437, fu proprio Cosimo Il Vecchio De’ Medici ad affidare i lavori di ristrutturazione dell’edificio a Michelozzo, mentre le decorazioni parietali si devono al Beato Angelico, uno dei maggiori pittori del Rinascimento, e ai suoi collaboratori, primo fra tutti Benozzo Gozzoli. Il monastero di San Marco reca tracce del passaggio di Girolamo Savonarola, dato che testimonia la centralità del monastero nella storia fiorentina del Quattrocento. Il Monastero di San Clemente, dove vivono le monache benedettine, a Prato sarà visitato domenica 17 aprile: nell’occasione sarà possibile ammirare la suggestiva chiesa pubblica sorta nel 1515 a fianco del monastero per volere di tredici suore benedettine di San Michele, che vollero vivere seguendo le orme di Savonarola. San Clemente, solitamente inaccessibile al pubblico, aprirà le porte ai visitatori, con il Coro riservato alle monache di clausura e la settecentesca sala della Badessa, decorata con le raffinate grottesche di Luigi Catani.


L’ultimo appuntamento è previsto per domenica 8 maggio presso il Monastero di San Vicenzo a Prato, basilica barocca in cui è conservato il corpo di S. Caterina de’ Ricci, la santa della città. Degna di nota è la Cappella dei Papalini, che accoglie la preziosa statua della Madonna dei Papalini, che secondo la tradizione salvò il monastero e le monache dal cruento sacco di Prato del 1512. Saranno accessibili anche la cella del transito, dove il 2 febbraio 1590 S. Caterina de’ Ricci morì e la cappella del Crocifisso, dove avvenne l’evento miracoloso più importante legato alla Santa da Prato.

Tutte le visite guidate organizzate da ArteMìa richiedono la prenotazione al numero 3405101749 o tramite email all’indirizzo artemiaprato@gmail.com. Ogni appuntamento avrà inizio alle ore 15 del pomeriggio.

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Caio
Caio
8 anni fa

Speriamo che i prezzi siano accessibili per tutti e non solo per i ricchi. Amo la cultura, ma a volte costa cara.