4 Febbraio 2016

Cantagallo, ancora nessuna soluzione per la strada Provinciale 2. Il progetto è bloccato dal Patto di stabilità


Ancora non si intravede una soluzione per la provinciale 2 di Cantagallo, anche se la Provincia è impegnata a superare i vincoli di bilancio per mettere in sicurezza la strada, ieri pomeriggio al centro del Consiglio provinciale con la domanda di attualità presentata dal consigliere Pd Emanuele Pacini. Pacini ha ricordato la frana irrisolta al chilometro 3, dovuta all’erosione del Bisenzio, e l’ordinanza della Provincia, risalente allo scorso dicembre, che limita la percorribilità della strada ai mezzi al di sotto delle 7 tonnellate. “Quella strada è l’unica via di collegamento per i mezzi pesanti e per il turismo verso le frazioni del comune di Cantagallo e le foreste del demanio costituite dalla Riserva Acquerino Cantagallo – ha sottolineato Pacini – parliamo di attività economiche legate al legname e al turismo per le quali la provinciale 2 è un percorso irrinunciabile. Al Consiglio e al presidente chiedo dunque che gli enti interessati lavorino, tutti insieme per realizzare da subito tutti gli interventi di messa in sicurezza che permettano la revoca o quanto meno la deroga, all’ordinanza sul traffico oltre le 7 tonnellate”. Sia il presidente della Provincia Matteo Biffoni, che ha ribadito la massima disponibilità nella ricerca di una soluzione, sia il dirigente Antonio De Crescenzo che ha seguito la questione (ma che dal 1 gennaio è passato alla Regione Toscana), hanno spiegato che la Provincia, insieme a Cantagallo e all’Unione dei Comuni, sta lavorando per coinvolgere l’assessorato all’Ambiente della Regione Toscana guidato da Federica Fratoni e il Genio civile per cercare di dare finalmente avvio al risanamento della strada e del versante colpito dalla frana. Il progetto preliminare è pronto dal 2013 e vale circa 600mila euro, ma, anno dopo anno, è sempre stato bloccato dai vincoli del patto di stabilità. L’obiettivo è anche stringere i tempi su alcuni interventi, già previsti dal progetto ma oggi ancora più urgenti, che riguardano il dissesto causato dall’erosione de Bisenzio. Nel frattempo la Provincia interverrà sui costoni che hanno visto due smottamenti alcuni giorni fa. Circa 200 metri più avanti rispetto al punto della frana ci sono infatti due tratti nel versante a monte della provinciale che già sono stati dotati negli anni scorsi di barriere protettive per la caduta massi in new jersey. L’intervento consiste nell’allungamento delle barriere, utilizzando anche una tipologia di new jersey più pesante, e nel posizionamento di una rete paramassi temporanea.

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