22 Febbraio 2016

Centro Pecci, al via il cantiere per la ristrutturazione dell’edificio di Gamberini


Tra qualche giorno il cantiere per la ristrutturazione dell’edificio storico del Centro Pecci, quello progettato da Italo Gamberini, verrà affidato alla ditta vincitrice dell’appalto; intanto oggi a visitare gli spazi – vecchi e nuovi – in attesa d’allestimento è arrivata la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni. Per lei, assessore alla cultura nella giunta guidata da Enrico Rossi, il Pecci è stata la prima di una serie di visite e incontri che l’hanno portata nei luoghi di cultura della città, dal museo di Gonfienti al museo del Tessuto, dal Metastasio al Politeama. L’impegno della Regione, che formalizzerà nei prossimi mesi il proprio ingresso nella Fondazione per le Arti contemporanee in Toscana con una dote destinata al Pecci di 1 milione di euro – è quello di accelerare le tappe in vista della riapertura di ottobre, come ha confermato la stessa Barni al termine della visita per il Museo guidata dal curatore Stefano Pezzato. “La Regione – ha detto Barni – ha investito tantissime risorse, ma l’edificio che ho visto oggi è straordinario, ed è rimasto chiuso per troppo tempo”.  Su Gonfienti, i cui scavi ha visitato immediatamente dopo il Centro di viale della Repubblica, la vicepresidente è rimasta vaga – “Voglio prima vedere gli scavi”, dice infatti – e sul Metastasio – teatro che perso lo status di “Stabile della Toscana” vive in timorosa attesa di scenari futuri – puntualizza: “Non mi pare davvero che abbia nulla da temere, è un teatro di interesse regionale e la Regione ha bisogno di teatri di produzione e ospitalità”. A organizzare il tour tra musei e teatri cittadini è stata la vicepresidente della commissione cultura del consiglio regionale, Ilaria Bugetti. “E’ importante questa prima tappa dell’assessore – ha detto la consigliera regionale – affinché si possa rendere conto del sistema della cultura, dei teatri e di tutte le eccellenze che qui abbiamo. Seguirà poi una visita nella provincia, perché tutto il sistema possa dialogare con Firenze e con la Regione”.

Lu. Pe.

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