1 Febbraio 2016

Imprenditore evade 7 milioni di euro grazie ad una società “satellite” fittizia ad Hong Kong FOTO


Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture ed altri documenti inesistenti, dichiarazione infedele e contrabbando: sono questi i reati contestati ad un imprenditore cinese titolare di una società pratese operante nel settore dell’abbigliamento al termine di un’indagine tributaria conclusasi con la contestazione di circa 7 milioni di euro, fra Imposte Dirette ed I.V.A. A denunciarlo alla Procura della Repubblica sono stati i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Prato al termine di una verifica fiscale condotta sugli ultimi 4 anni di vita della società, ricostruiti contabilmente tramite la copiosa documentazione acquisita, sia in formato cartaceo che elettronico, nella fase iniziale del servizio. Ad incuriosire i finanzieri è stato un meccanismo contabile, poi rivelatosi fraudolento, escogitato dall’imprenditore tramite la fittizia costituzione di una stabile organizzazione ad Hong Kong – di fatto un’articolazione della casa madre all’estero – che gli consentiva di risparmiare il 30% dei dazi doganali ma anche di evadere l’I.V.A. all’importazione, presentando in dogana fatture per importi inferiori a quelli reali. Fondamentali, in questo caso, i dati contabili e di gestione “nascosti” sul computer portatile del titolare della società sottoposta a controllo e la ricostruzione delle giacenze di magazzino, uniti alla documentazione extra-contabile trovata dai finanzieri presso la sede della società. Un incrocio di dati ed elementi che conduceva i militari verso la constatazione di un’evasione fiscale alle imposte dirette per quasi 7 milioni di euro, all’IVA per quasi 2 milioni di euro e ai dazi doganali per circa 100.000 euro. L’imprenditore è stato denunciato per i reati di contrabbando, frode fiscale e dichiarazione infedele.

 

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