Infrastrutture, economia, turismo, servizi: i Comuni di Prato e Firenze stringono un patto. “Progetti condivisi da presentare a Regione e Governo”


Per la prima volta nella storia delle due città, le giunte comunali di Prato e di Firenze si sono riunite insieme, nella cornice di Villa La Ferdinanda. Economia e sistema integrato della moda, cultura e turismo, servizi pubblici locali di area vasta, innovazione, infrastrutture, gestione dell’immigrazione e progettazione europea. Questi alcuni degli ambiti nei quali le due amministrazioni comunali intendono collaborare nei prossimi mesi, attraverso tavoli tecnici e politici coordinati dagli assessori. L’impegno è anche quello di presentarsi come interlocutore unico a Regione e governo, oltre che all’Unione europea per trovare finanziamenti su progetti condivisi. Fra questi ci sono l’organizzazione di eventi che coinvolgano istiutuzioni e imprese in occasione delle grandi manifestazioni di moda e fashion, iniziative in ambito turistico e culturale come l’estensione della Firenze card ai musei pratesi.

Ulteriori sinergie, oltre all’imminente fusione di Asm e Quadrifoglio e alla presenza nel capitale sociale di Publiacqua, sono previste nei servizi pubblici locali con la possible fusione di Toscana Energia e Centria e sistemi condivisi di riscossione delle tasse locali. I Comuni di Prato e Firenze sono d’accordo anche nel chiedere a Regione e Comune una redistribuzionefra tutti gli altri comuni toscani della presenza dei richiedenti asilo, che oggi vede il maggiore impegno proprio da parte di Prato e Firenze. La collaborazione si estende alla progettazione europea e all’organizzazione della presenza dello Stato e degli uffici periferici, indirizzando le scelte di razionalizzazione da parte del Governo senza subirle.

Importante è poi il tema delle infrastrutture per migliorare i collegamenti fra le due città. Sono indicati come obbiettivi comuni: il potenziamento della linea ferroviaria Prato-Firenze Santa Maria Novella con più corse lungo il binario metropolitano. Per quanto riguarda il sistema ferroviario fiorentino, si prevede la possibilità di completare la linea 2, da Peretola al polo scientifico di Sesto Fiorentino, introducendo la fermata alla stazione di Castello (entro il 2020) per favorire l’interscambio a coloro che utilizzano i treni.
Il documento congiunto tra le due amministrazioni prevede anche la statalizzazione della Perfetti Ricasoli con la conclusione dei lotti (interramento al Soccorso e raddoppio del Ponte Lama) e il nuovo collegamento tramviario diretto tra le due città lungo l’asse Pecci/Declassata-Firenze, per il quale tuttavia devono essere ancora individuate soluzioni progettuali e finanziamenti.

Assente nel protocollo d’intesa il capitolo aeroporto. Il sindaco Biffoni ha detto che il percorso che ha avviato il Comune con le osservazioni al Ministero andrà avanti. Mentre il sindaco di Firenze Nardella si è detto ottimista sulle possibilità di superare le divisioni anche in questo campo. “Firenze e Prato sono legate da decine di ragioni: economia, vocazione urbanistica, sistema della mobilità, modelli sociali e di integrazione: l’area che abbraccia le due province produce il 3,5 per cento del Pil nazionale. Si tratta solo di superare vecchi retaggi medievali e ritardi della politica, rispetto a un ritmo e un’apertura che i cittadini e le imprese hanno già acquisito da molto tempo. Se noi riusciremo a fare le cose che stanno in questo accordo, credo che l’aeroporto non sarà più un punto di divisione tra Firenze e Prato. Se inseriamo l’aeroporto in un piano molto più serio e a 360 gradi, questa infrasruttura diventa più funzionale”.

“E’ un momento importante – ha affermato il sindaco Matteo Biffoni – che nasce dalla consapevolezza che non è più possibile governare le città restando chiusi dentro i propri confini. Per migliorare i servizi, contenere le spese, programmare le scelte urbanistiche, socio sanitarie, ambientali, l’unica strada è incontrarsi, discutere, collaborare. Senza perdere di identità, anzi rafforzandola”.

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