“Il servizio del “porta a porta” con conseguente trasporto e conferimento dei rifiuti urbani non può essere aggiudicato secondo il prezzo più basso”. Dopo che il bando di gara di Asm per la raccolta rifiuti porta a porta ha fissato la base d’asta ad oltre 5 milioni di euro, la Cgil esprime forte preoccupazione per il tipo di procedura adottata, quella del massimo ribasso, senza l’applicazione del contratto di lavoro del settore dell’igiene ambientale. “Il criterio di determinazione del prezzo dell’appalto con compenso predeterminato, senza tenere conto dei costi reali della realizzazione – continua la nota a firma della segreteria della FP CGIL di Prato – non può costituire strumento per trasformare l’appalto in una scommessa né tantomeno in un espediente per ottenere, a spese dell’appaltatore, l’esecuzione di servizio pubblico a costi inferiori a quelli effettivi”.
Secondo il sindacato di piazza Mercatale il sistema va a discapito dei lavoratori, dipendenti di cooperative sociali che per lo stesso lavoro degli operatori ASM riceveranno un compenso inferiore nell’ordine del 20-30%. Il rischio è che i turni di lavoro pianificati dalle cooperative siano contingentati a discapito della qualità del lavoro e non ultima della sicurezza degli operatori stessi. La FP CGIL denuncia come le ultime gare bandite da ASM “siano state aggiudicate con ribassi di oltre 30% rispetto le già risicate basi d’asta e trova riprovevole che la partecipata preveda opportuni vincoli di immissioni inquinanti dei mezzi ma non si interessi delle retribuzioni e di quei lavoratori che, ancorché indirettamente, lavorano per l’azienda stessa”.
ASM – fa notare il sindacato – non è nuova all’esternalizzazione dei servizi secondo le logiche del prezzo più basso. Ai 5 milioni e trecentomila euro per il “porta a porta” si sommano i già banditi 6 milioni e mezzo di euro per il taglio del manto erboso, della vegetazione infestante sulle strade e la pulizia dei giardini pubblici, oltre al servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti ingombranti.
“Quasi dodici milioni di euro in servizi affidati al privato senza che ci sia un’attenzione ai lavoratori qualifica, purtroppo, ASM come un soggetto imprenditoriale disinteressato al destino di chi presta un servizio pubblico importante quale quello dell’igiene urbana pubblica. E dimenticarsi dei lavoratori – chiude polemicamente la nota della FP CGIL di Prato – significa disinteressarsi del risultato finale del servizio offerto”.
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