2 Marzo 2016

Altro allarme bomba al Tribunale di Prato: la telefonata minatoria da una cabina del centro


Nuovo allarme bomba al Tribunale di Prato. Una telefonata anonima al 113, attorno alle 8,30 di stamani, ha segnalato la presenza di un ordigno all’interno del palazzo di giustizia. Poche parole, pronunciate da una voce maschile che ha inneggiato ad Allah. È dunque scattato il piano di evacuazione: avvocati, magistrati e personale amministrativo sono stati fatti uscire dai loro uffici (nella foto) per consentire le operazioni di verifica da parte delle forze dell’ordine. Non è stato trovato nessun pacco sospetto e attorno alle 9,30 le persone hanno potuto rientrare all’interno del palazzo. Sul caso indaga la Digos. La telefonata minatoria è stata effettuata da una cabina telefonica nei pressi del centro storico. Non è questo il primo episodio del genere: il fatto più inquietante è avvenuto lo scorso 15 dicembre quando un finto pacco bomba fu piazzato nel bagno al piano terra. Dovettero intervenire gli artificieri a far brillare la borsa, contenente una batteria e dei cavi elettrici. In quella circostanza il presidente del Tribunale Nicola Pisano sottolineò la vulnerabilità del palazzo di giustizia, sprovvisto di metal detector e sistemi di identificazione.
La scorsa settimana due persone sospette sono state avvistate nei sotterranei del palazzo di giustizia, dove sono presenti gli archivi. Da qualche giorno le porte secondarie del Tribunale sono state sigillate per un maggiore controllo degli accessi. E in tarda mattinata, dopo l’allarme bomba, anche i militari dell’esercito – a Prato proprio con finalità antiterrorismo – hanno stazionato nel piazzale Falcone e Borsellino.

 

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