20 Marzo 2016

E’ scomparso Aldo Cecchi, fondatore dell’Istituto di studi storici postali


È scomparso questa mattina Aldo Cecchi, co-fondatore con Beniamino Cadioli ed anima di quello che oggi è l’Istituto di studi storici postali onlus. Era nato a Prato il 13 maggio 1931. Il funerale si svolgerà domani, lunedì 21 marzo, alle 15, presso la chiesa di santa Maria della Pietà. Il sindaco Matteo Biffoni, insieme a a tutta la giunta, esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Cecchi, riconoscendo nell’istituto, che ha sede in Palazzo Datini, un punto di riferimento internazionale per quanti lavorano sul tema della storia postale.

Gli intereressi
Aldo Cecchi svolse, dal 1954, la propria attività professionale nel settore del commercio automobilistico. Sviluppato un interesse riguardo la posta militare italiana, compose un’importante collezione, per poi volgere l’attenzione alle ricerche storico-militari concretizzate non solo con la documentazione “archeologica” degli oggetti postali, ma anche – e soprattutto – con costanti, fruttuose, analitiche ricerche negli archivi pubblici, militari e civili. L’esito di tali sforzi, integrato con le conoscenze acquisite attraverso la documentazione filatelica, segnò una svolta nel mondo collezionistico di quel tempo.
Dal 1974 al 1977 fu il primo presidente dell’Associazione italiana collezionisti posta militare. Con Beniamino Cadioli e l’Ufficio storico dell’Esercito ha realizzato due importanti lavori dedicati alla posta militare della Prima e della Seconda guerra mondiale. Due fra i numerosi, concepiti con approccio scientifico e capaci di proporsi alla comunità accademica. Approccio proseguito nel tempo, con l’obiettivo di mettere in comunicazione il mondo collezionistico e quello della ricerca storica.

La nascita dell’Istituto
Lo stesso schema è stato adottato con la creazione, a Prato, di quello che ora è l’Istituto di studi storici postali onlus, realtà specializzata sorta nel 1982 e che in Europa non ha confronti paragonabili. È ubicata a palazzo Datini, in via Ser Lapo Mazzei 37. Da allora, e fino al 2002, Aldo Cecchi ne è stato il direttore; poi ha ricoperto la carica di consigliere con delega ai servizi bibliotecari e web; nel 2014 il consiglio direttivo l’ha nominato presidente emerito. È rimasto comunque il principale animatore.
Sotto la sua guida, l’Issp ha svolto diverse attività e proposto soluzioni metodologiche sempre aderenti allo spirito iniziale. Come la collana di monografie “Quaderni di storia postale”, avviata nello stesso 1982, la rivista “Archivio per la storia postale – comunicazioni e società”, affiancatasi nel 1999, i seminari “Scrittura e comunicazione” (dal 2003; fanno seguito agli otto moduli dedicati a “Posta e paleografia”, organizzati tra il 1983 ed il 1993), i “Colloqui di storia postale” (dal 2004).
Tra i suoi compiti, la conservazione dell’archivio proveniente dalla Direzione superiore della posta militare, che accoglie 400mila documenti originali riguardanti il XX secolo. In più, la gestione di una biblioteca-archivio, ricca di oltre 16mila volumi ed opuscoli, cui si aggiunge l’emeroteca di 1.310 testate.

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