L’assenza di metal detector all’ingresso del tribunale di Prato è solo il primo dei tanti nodi critici che affliggono la giustizia pratese. Una mancanza – proprio là, nel palazzo simbolo della lotta all’illegalità – che fa storcere il naso al sostituto procuratore Antonio Sangermano.
Fresco di elezione all’interno del comitato direttivo centrale, l’organismo di rappresentanza sindacale dell’associazione magistrati, Sangermano passa al vaglio le falle del sistema: forte dei 433 voti raccolti a suo favore, lancia un grido d’allarme rivolto ai vertici nazionali. Meno clamori e più vicinanza al territorio sono, in sostanza, le due richieste avanzate al Governo.
“Abbiamo avuto due allarmi bomba con un episodio estremamente inquietante – ricorda il sostituto procuratore -. Di tre ascensori ne funziona uno soltanto. Il tribunale e la procura hanno un deficit di personale amministrativo enorme: al di là dei tanti proclami retorici, Prato continua ad essere trattata in modo non adeguato rispetto alla complessità del suo territorio e soprattutto rispetto alle vicende criminologiche che qui si verificano”.
La promessa è quella di sostenere con forza, nei tavoli nazionali, le ragioni del territorio. Ma discutere, nelle stesse sedi e in modo approfondito, anche sul merito di alcuni provvedimenti legislativi ritenuti non condivisibili.
“E molti – ripete Sangermano – certamente non lo sono: la responsabilità civile dei magistrati, una legge che rischia di comprimere in maniera esiziale l’indipendenza dei magistrati; la strumentalizzazione che è stata fatta sulle ferie; i progetti di legge che sono al vaglio del Parlamento in materia processuale e in materia ordinamentale che non ci convincono e che rischiano di avere un impatto devastante sull’autonomia e indipendenza dei magistrati. Quindi un impegno serio, rigoroso, senza nessuna sudditanza verso il Governo, senza alcun collateralismo e senza conflitti di interesse di alcun genere. Rigore, apertura al dialogo ma – termina – massima fermezza”.
G.G
Ascolta le parole del sostituto procuratore in questa intervista.