Si aggrava il quadro indiziario a carico di Legdali Hicham, il 24enne marocchino arrestato dalla polizia per l’omicidio di Fouad Ouahboun, il connazionale di 64 anni trovato cadavere con il volto sfigurato la notte dell’antivigilia di Pasqua nei giardini di via del Campaccio. La squadra mobile, tra ieri e oggi, ha rintracciato e ascoltato come testimone la quarta persona presente al momento dei fatti: un cittadino marocchino che ha fornito una versione compatibile con le accuse mosse all’indagato. Legdali avrebbe agito al termine di una nottata trascorsa come altre a bere nei giardini e proprio un futile motivo, il rifiuto di bere altro alcol, oltre alle condizioni poco lucide dell’aggressore, sarebbe alla base della reazione violenta del 24enne. Sul gesso che ricopre il polso destro del giovane, così come sulla sua scarpa destra, sono state trovate tracce di sangue con il Dna della vittima, che oltre al volto sfigurato aveva segni di percosse alle gambe. Il testimone sentito oggi dagli inquirenti, coordinati dal sostituto Laura Canovai e dal procuratore capo Giuseppe Nicolosi, avrebbe raccontato proprio di calci e pugni inferti dal 24enne, che avrebbe preso per i capelli e spintonato a terra anche la quarta persona presente al momento dei fatti: una donna italiana che aveva una relazione con Fouad e il cui ricordo dei fatti non sarebbe particolarmente lucido.