8 Aprile 2016

BCC Area Pratese, domenica il voto per l’aggregazione con ChiantiBanca


Ormai manca poco. Domenica prossima, 10 aprile, in assemblea ordinaria e straordinaria, i soci della BCC Area Pratese saranno chiamati a votare la delibera per ratificare l’aggregazione con altri due istituti cooperativi, la Banca di Pistoia e Chianti Banca. Riuniti nella Villa Medicea di Artimino, i soci approveranno un’operazione che porterà alla costituzione del primo e più importante gruppo di credito cooperativo in Toscana, il quarto in Italia, con 52 sportelli, 450 dipendenti, 3.4 miliardi di raccolta. In contemporanea, anche i soci delle altre due banche interessate all’aggregazione, di Pistoia e del Chianti, voteranno la stessa delibera, per un totale di 25.000 soci coinvolti. L’aggregazione, che scatterà dal 1 di luglio, porterà ad un nuovo consiglio di amministrazione con 13 membri e una sede a Pisa. A capo del gruppo arriverà un nome importante, l’economista Lorenzo Bini Smaghi.
Si tratta di un’operazione che si inserisce in un doppio contesto: da una parte, quello di una più complessiva riforma del sistema del credito cooperativo che prevede tra le altre cose processi di coesione e concentrazione delle diverse realtà; dall’altra, la creazione di un riferimento bancario più forte sul territorio. Per la BCC Area Pratese, l’aggregazione arriva al termine di un anno in crescita: sempre domenica, i soci saranno chiamati anche ad approvare il bilancio consuntivo dell’anno 2015, che segna un andamento positivo ulteriore, in continuità con l’anno precedente.
Il nuovo gruppo punta a un ruolo di primo piano in Toscana, sfruttando gli spazi aperti dalle crisi di Banca Etruria e Monte dei Paschi di Siena; il piano di aggregazione prevede anche “utili nei prossimi tre anni in crescita al di sopra dei 7 milioni di euro di utile registrati nel 2015 da ChiantiBanca”.
Tra le voci trapelate intorno all’operazione, però, c’è anche quella sulla presunta volontà di Chianti Banca di costituirsi – sulla base della possibilità offerta dalla riforma governativa – come Banca Popolare, uscendo quindi dal sistema cooperativo.

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