“Il suicidio della coppia di Poggio a Caiano, purtroppo non è l’unico in questi ultimi anni, deve indurre tutte le Istituzioni, locali e nazionali, a fare una seria riflessione. Non è possibile che una coppia, imprenditori, operai o impiegati si possano suicidare per mancanza di lavoro o per debiti”.
Sull’episodio dell’omicidio-suicidio della coppia di coniugi poggesi, che si sono tolti la vita a causa delle difficoltà economiche (LEGGI L’ARTICOLO) interviene anche il consigliere di Prato libera e sicura Aldo Milone.
“Tanti sono stati i suicidi per le predette cause. Forse verrò tacciato anche di razzista per quello che dirò però, dopo quanto sta succedendo, non me ne preoccupo. Si trovano miliardi di euro per dare ospitalità ai profughi e non si riesce a creare un fondo di solidarietà per gli italiani che sono in difficoltà? Forse perché non creano business e quindi non meritano l’attenzione delle Istituzioni? Mi fa male vedere come i vari Enti dello Stato e comunali sono pronti a muoversi e a cercare alloggi e altri tipi di aiuto per i profughi mentre forse si voltano dall’altra parte di fronte alle tante difficoltà degli italiani”. “Un suicidio è sempre un fatto sconvolgente, ma lo è ancora di più quando, come sembra nel caso dei coniugi di Poggio a Caino, i motivi sono riconducibili solo a problemi finanziari. Oltre a essere un fatto privato diventa un fatto che riguarda tutta la società”. Così la consigliera regionale del Pd Ilaria Bugetti sulla tragedia appena avvenuta a Poggio a Caiano.
“Questa vicenda – dice Bugetti- ci deve far riflettere, interrogarci e agire di conseguenza. E’ un dramma che evidenzia come la crisi che attanaglia la nostra comunità non sia finita e non sia nemmeno più leggera. Ci impone una riflessione su come oggi le famiglie si sentano oppresse e senza speranza di un futuro migliore nel momento in cui, la perdita di lavoro diventa la fine di una vita dignitosa e la perdita di diritti a fatica conquistati. Immagino uno stato che non sia solo gabelliere ma che fornisca strumenti per risollevarsi. Penso a uno stato in cui chi ha perso il lavoro, magari per cause indipendenti dalla sua volontà, possa sentirsi supportato dalla collettività e dalle istituzioni e non costretto a nascondersi. Dobbiamo rispondere con azioni politiche che aiutino le persone a ricostruire le condizioni di vita dignitosa che solo il lavoro può dare”. “Ci sono molte persone che avendo un marcato senso dell’onore non sopportano di vedersi sottrarre l’abitazione e la vita stessa. Riteniamo che tutto questo debba finire perchè uno stato che si possa definire tale deve garantire una vita dignitosa offrendo lavoro e garanzie a coloro che hanno sempre vissuto la loro vita con onestà e dignità – dice Patrizia Ovattoni, segretario provinciale della Lega Nord Prato – È per questo che noi siamo assolutamente contrari alla pignorabilità della prima casa.
Riteniamo che questo governo dovrebbe impegnare maggiori risorse per gli italiani in difficoltà, piuttosto che sperperare miliardi di euro per i profughi”
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