Tornano liberi Maria Cristina Massaro e Roberto Brunetti, i coniugi poliziotti, in servizio alla questura di Prato, arrestati nel gennaio scorso e accusati di aver garantito il rilascio di permessi di soggiorno ad alcuni cittadini cinesi in cambio di regali e denaro.
Il sostituto procuratore Laura Canovai ha chiuso le indagini preliminari a carico degli indagati: oltre alla 48enne, vicedirigente dell’ufficio immigrazione, e al 50enne, in forza alla Digos, nel fascicolo figurano anche una consulente del lavoro, una mediatrice cinese e il medico di Brunetti, accusato di truffa aggravata e falso ideologico.
La chiusura delle indagini è arrivata nel giorno della scadenza della misura cautelare nei confronti dei due poliziotti – marito e moglie – e della mediatrice cinese, conosciuta col nome di “Neve”. Tutti e tre tornano quindi in libertà: per Massaro e la mediatrice, dunque, niente più domiciliari e termine della reclusione anche per Brunetti, finito in carcere a Pisa per aver tentato di inquinare le prove.
Secondo la ricostruzione della procura, dalle analisi emergerebbe un vero e proprio contesto corruttivo in capo agli indagati, con decine di episodi contestati. Tra questi anche l’inserimento dei bambini nei permessi di soggiorno, pur non essendo i figli degli orientali effettivamente presenti in Italia. Ogni pratica validata – secondo la magistratura – avrebbe fruttato circa 500 euro.
Più complessa delle altre, la posizione del poliziotto, accusato anche di truffa aggravata e falso per causa di servizio.
L’inchiesta contiene infine le presunte truffe di Brunetti ai danni di assicurazioni oltre ai rilievi mossi alla consulente del lavoro: corruzione, appunto, al pari degli altri indagati, ed evasione di Irpef e Iva per 400mila euro in un anno. Non resta adesso che attendere l’udienza preliminare.
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