21 Aprile 2016

Tasse, niente più Tasi sulla prima casa e abbattimenti Imu. Ma non mancano le polemiche sull’abbassamento dell’aliquota per gli “immobili merce”


Niente più Tasi per le prime abitazioni dei pratesi, che risparmieranno 20 milioni 650mila euro: da oggi, dopo il voto in Consiglio comunale, il regolamento ha abolito completamente la Tasi sulla prima casa, recependo quanto previsto dalla Legge di Stabilità. Sono escluse dal pagamento del tributo tutti gli immobili destinate ad abitazione principale, ad eccezione delle case definite “di lusso” (categorie catastali A/1, A/8 e A/9).
Oltre a queste modifiche, approvati anche i cambiamenti al regolamento IMU che recepiscono quanto introdotto dalla Legge di Stabilità. Ecco in sintesi le principali novità:
1) Abbattimento del 50% della base imponibile per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse comodato dal soggetto passivo (comodante) ai parenti in linea retta entro il primo grado, vale a dire genitori e figli (comodatari), che le utilizzano come abitazione principale. Per poter usufruire della riduzione devono verificarsi le seguenti condizioni: il contratto sia registrato; il comodante possieda un solo immobile in Italia; il comodante risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato. Il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante, oltre all’immobile concesso in comodato, possieda nello stesso Comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione sempre delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
2) Per gli immobili locati a canone concordato di cui alla Legge 9/12/1998 n. 431 l’imposta si determina applicando l’aliquota stabilita dal comune nella misura del 75% quindi con una riduzione del 25%;
3) Esenzione dall’imposta per i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali nonché quelli ricadenti nelle aree montane o di collina sulla base dei criteri individuati con la circolare del Ministero delle Finanze n. 9 del 14/6/1993.

Ma, quest’oggi, non mancano le polemiche targate Tasi: lo testimonia una nota inviata dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Sul piatto la diminuzione dell’aliquota sui cosiddetti “immobili merce”, ossia le case proprietà delle imprese edili che risultano sfitte o invendute. “Il PD, invece di aiutare le famiglie allo stremo – si legge nella nota del M5S – sceglie di concedere una diminuzione della Tasi alle imprese edili che hanno appartamenti sfitti o invenduti. In una città che ha “fame” di case, che soffre di una grave emergenza abitativa e con il numero di sfratti piú alti d’Italia, invece di colpire chi pur avendo appartamenti vuoti non abbassa il prezzo di affitto o di vendita, decide di premiarli con questa riduzione.
Il M5S é contrario e avrebbe voluto invece che questi 60.000 euro annui fossero destinati ai cittadini piú bisognosi”.

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Caino
Caino
8 anni fa

Non si fanno queste cose Faltoni! Adesso come fa adesso l’uomo “song brav sol io” a criticare la giunta? E poi basta con questi controlli serrati e costanti, così gli rovinate il fegato!