1 Maggio 2016

Anche Mediobanca arriva in soccorso della Bpvi. Adesso tocca alla Borsa decidere le sorti dell’istituto vicentino


Non solo il fondo Atlante, anche Mediobanca partecipa al salvataggio della Popolare di Vicenza. A quanto si apprende dall’Ansa, l’istituto di Piazzetta Cuccia avrebbe deciso di prenotare il 5% dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi. Mediobanca, che non conferma né smentisce, si affiancherebbe così a quei 5mila soci che hanno deciso di scommettere ancora sulla banca vicentina, sottoscrivendo nuove azioni a 10 centesimi (ricordiamo che un anno fa il valore delle quote era di 62,5 euro).
La notizia è emersa dopo la visita di Francesco Iorio, ad della Popolare di Vicenza, a Mediobanca. È probabile che il tema dell’incontro fosse la sottoscrizione dell’aumento.

Adesso la parola passa alla Borsa che domani, lunedì 4 maggio, è chiamata a decidere se l’istituto vicentino potrà sbarcare a Piazza affari oppure no. Il nodo da sciogliere riguarda il flottante, cioè le azioni a disposizione del pubblico per essere comprate e vendute, che in questa operazione rappresentano l’8% invece del 25% previsto dalla legge. Il sì alla quotazione in Borsa arriverebbe dunque solo in caso di deroga oppure potrebbe basarsi sulla considerazione che Atlante altro non è che un organismo di investimento collettivo del risparmio e dunque in realtà rappresenterebbe una sorta di azionariato diffuso.

E se dalla Borsa (e dalla Consob) arrivasse un no? Alessandro Penati, presidente del fondo Quaestio, detentore di Atlante, ipotizza le possibili alternative: “vendere la banca, fonderla, spezzettarla e poi, una volta ristrutturata, quotarla ad un prezzo più alto”.
Staremo a vedere. Intanto sembra scongiurato il rischio “bail-in”, il salvataggio che mette mano ai depositi interni di un istituto bisognoso di ossigeno. Su questo punto Penati rassicura: “Dopo la nostra operazione la struttura del debito è a rischio zero, siamo in grado di ristrutturare la Bpvi nel giro di 18 mesi”.

Intanto la Popolare di Vicenza fa sapere che il consiglio di amministrazione ha fissato il prezzo di offerta delle azioni a 0,10 centesimi. Un valore pari al minimo dell’intervallo di valorizzazione indicativa individuato d’intesa con i Joint Global Coordinators.

Attraverso un comunicato la Bpvi rende noto l’importo complessivo dell’offerta pubblica, pari a 38.463.562, da parte di 6.673 richiedenti, di cui: 33.075.298 euro nell’ambito dell’offerta agli azionisti, ossia pari al 2,21% del controvalore dell’offerta globale, all’8,82% del controvalore minimo dell’offerta pubblica e all’11,03% della tranche dell’offerta agli azionisti; 5.388.264 euro nell’ambito dell’offerta al pubblico indistinto, ossia pari allo 0,36% del controvalore dell’offerta globale, all’1,44% del controvalore minimo dell’offerta pubblica e al 7,18% della tranche dell’offerta al pubblico indistinto.

Nell’ambito del collocamento istituzionale sono pervenute richieste per un controvalore pari a 76.485.000 euro, pari al 5,10% del controvalore dell’offerta globale e al 6,80% della tranche riservata agli investitori istituzionali, da parte di 10 investitori istituzionali.

Ieri, sabato 30 aprile, è stato concluso l’accordo di sottoscrizione con Unicredit. In virtù di tale accordo, tra Unicredit e Quaestio – promotrice del fondo Atlante – quest’ultimo sottoscriverà tutte le azioni non collocate nell’ambito dell’offerta globale corrispondenti a 13.850.514.380 azioni al prezzo di 0,10 ciascuna, per un controvalore complessivo di un miliardo e 385mila euro (il 92,34% del controvalore dell’offerta globale).

Se la Borse dovesse dare il suo assenso alla quotazione della Bpvi, l’avvio delle negoziazioni è previsto per il 4 maggio. Mentre, se dovesse arrivare una risposta negativa a tale operazione, il fondo Atlante sottoscriverà 15 miliardi di azioni. In questo ultimo caso il Fondo deterrebbe una partecipazione nel capitale della banca pari al 99,33%.

 

Intantola Popolaredi Vicenza fa sapere che il consiglio di amministrazione ha fissato il prezzo di offerta delle azioni a 0,10 centesimi. Un valore pari al minimo dell’intervallo di valorizzazione indicativa individuato d’intesa con i Joint Global Coordinators.

Attraverso un comunicatola Bpvirende noto l’importo complessivo dell’offerta pubblica, pari a 38.463.562, da parte di 6.673 richiedenti, di cui:

33.075.298 euro nell’ambito dell’offerta agli azionisti, ossia pari al 2,21% del controvalore

dell’offerta globale, all’8,82% del controvalore minimo dell’offerta pubblica e all’11,03%

della tranche dell’offerta agli azionisti;

5.388.264 euro nell’ambito dell’offerta al pubblico indistinto, ossia pari allo 0,36% del controvalore dell’offerta globale, all’1,44% del controvalore minimo dell’offerta pubblica e

al 7,18% della tranche dell’offerta al pubblico indistinto.

Nell’ambito del collocamento istituzionale sono pervenute richieste per un controvalore pari a 76.485.000 euro, pari al 5,10% del controvalore dell’offerta globale e al 6,80% della tranche riservata agli investitori istituzionali, da parte di 10 investitori istituzionali.

Ieri, sabato 30 aprile, è stato concluso l’accordo di sottoscrizione con Unicredit. In virtù di tale accordo, tra Unicredit e Quaestio – promotrice del fondo Atlante – quest’ultimo sottoscriverà tutte le azioni non collocate nell’ambito dell’offerta globale corrispondenti a 13.850.514.380 azioni al prezzo di 0,10 ciascuna, per un controvalore complessivo di un miliardo e 385mila euro (il 92,34% del controvalore dell’offerta globale).

Sela Borsedovesse dare il suo assenso alla quotazione della Bpvi, l’avvio delle negoziazioni è previsto per il 4 maggio. Mentre, se dovesse arrivare una risposta negativa a tale operazione, il fondo Atlante sottoscriverà 15 miliardi di azioni. In questo ultimo caso il Fondo deterrebbe una partecipazione nel capitale della banca pari al 99,33%.

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