1 Maggio 2016

Avere quindici anni ed essere eroinomane. Una adolescente racconta l’esperienza di avere in classe coetanei pendolari della droga


Avere quindici anni ed essere già una pendolare della droga. Sull’ultimo numero di Toscana Oggi – La Voce di Prato, una adolescente pratese che frequenta un noto istituto scolastico in provincia di Pistoia, ha raccontato l’esperienza di avere in classe delle compagne che quasi ogni giorno prendono il treno per rifornirsi di eroina alla stazione del Serraglio. Una testimonianza che colpisce e conferma come purtroppo il fenomeno della tossicodipendenza sia ancora molto diffuso nelle nostre scuole. Ve la proponiamo di seguito in versione integrale.


Tra i tossicodipendenti che acquistano droghe pesanti al Serraglio e nei nuovi luoghi di spaccio nella zona di piazza San Marco, ci sono degli adolescenti. Il famoso servizio delle Iene ne aveva dato testimonianza intervistando due minorenni colti nell’atto di iniettarsi una dose in vena nei dintorni della stazione. Fa impressione, colpisce come un cazzotto nello stomaco, sapere che tra gli adolescenti di Pistoia e di Firenze (e della nostra città) si è sparsa la voce che a Prato, al Serraglio, si possono comprare senza problemi eroina e cocaina per pochi euro. A confermarlo, raccontando la situazione a Toscana Oggi, è Monica (il nome è di fantasia), quindicenne pratese che ogni giorno prende il treno per andare a scuola in un importante istituto superiore in provincia di Pistoia. Tra i suoi compagni di classe c’è una ragazza pistoiese che frequenta abitualmente la nostra città in cerca di droghe.

Nella tua classe, quanti ragazzi fanno abitualmente uso di sostanze stupefacenti?
«Direi almeno otto su un totale di 28. Di questi un paio si fanno di droghe pesanti, gli altri fumano marijuana. Ma devo dire che nella nostra scuola l’uso di droghe è una cosa molto diffusa e risaputa».

Puoi fare un esempio per farci capire la situazione?
«Una mattina ero a un corso sulla sicurezza, con noi c’erano dei ragazzi di terza, due di loro, seduti di fronte a me, parlavano senza alcuna vergogna di come si sarebbero spartiti la “gangia” che avrebbero comprato di lì a poco. Mentre una volta, in treno, un diciassettenne, forse di Prato o fiorentino, raccontava con fierezza ad altri giovani, di essere stato “beccato” dalla polizia a spacciare e di aver avuto con loro una colluttazione, di essere stato portato in Questura e poi di essere stato rilasciato dopo poco perché minorenne».

Parlaci della tua compagna che viene a Prato per l’eroina.
«Adesso ha lasciato gli studi, sappiamo che molte mattine non è venuta a scuola per andare al Serraglio a prendere l’eroina per fumarla o iniettarsela in vena».

Lo racconti con naturalezza, che effetto ti fa questa cosa?
«Io non farei mai una cosa del genere. So che è una cosa sbagliata e che fa male, soprattutto alla nostra età. Lei era sempre nervosa e scontrosa».

Ci sono dei tuoi compagni che sono arrivati a scuola sotto effetto di droghe?
«Sì. L’altra ragazza che si fa di droghe pesanti, una mattina, aveva gli occhi rossi, era assonnata e non capiva quello che le accadeva intorno».

E nessuno se ne è accorto? I professori cosa hanno fatto?
«Non penso che se ne siano accorti. La compagna di banco è riuscita a coprirla. Ma qualcuno di noi ha fatto presente alla coordinatrice di classe questa situazione. Penso che la scuola abbia parlato con i suoi genitori».

Hai raccontato questo episodio ai tuoi genitori? Cosa ti hanno detto?
«Sì, ho deciso di raccontare tutto. Mi hanno detto di stare molto attenta consigliandomi di non frequentare certi “giri”, ma mi hanno anche detto di aiutare le mie compagne che si fanno».

E lo hai fatto?
«Insieme ad altre amiche ci abbiamo provato cercando di far capire a chi si droga che così facendo si sta rovinando la vita».

Quello che frequenti è un istituto superiore che potremmo definire a carattere regionale, ci sono ragazzi e ragazze di Prato, Pistoia e anche Firenze. Il fatto che al Serraglio e nella nostra città si possa comprare droga è risaputo?
«La stazione del Serraglio è un luogo conosciuto da tutti. Anche se devo dire che lì ora la situazione è migliorata. I miei coetanei, comunque, sanno che possono venire a Prato per comprare droga a un buon prezzo».

Cosa si dovrebbe fare secondo te per debellare il fenomeno?
«Servono dei corsi a scuola che spieghino la pericolosità della droga, di cosa succede a chi l’assume. Nessuno ci ha mai parlato dei rischi».

Sei favorevole ai blitz antidroga nelle scuole con l’uso dei cani?
«Sì, magari così qualcuno verrebbe scoperto, potrebbe essere curato e si porterebbe alla luce del sole una situazione conosciuta da tutti».

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Filippo Santini
Filippo Santini
7 anni fa

Io ho 36 anni, mi ricordo che quando avevo 14-16 anni e frequentavo i primi anni delle superiori, periodicamente venivano dei tizi a spiegarci gli effetti e la pericolosità delle droghe. Io personalmente non ho mai fatto uso di droghe, nemmeno per provare, ma rimango comunque dell’idea che spiegare, a livello teorico, gli effetti delle droghe non serva a nulla. Ritengo invece che sia molto più efficace far visionare, già ai ragazzi delle medie, il film “Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”.