31 Maggio 2016

Parco della Piana, via al progetto: 14 milioni per piantare migliaia di alberi


Un investimento complessivo da 14 milioni per piantare migliaia di alberi e dare vita al Parco agricolo più grande d’Europa, realizzato grazie all’impegno congiunto della Regione e delle amministrazioni pubbliche locali della piana fiorentina, con la supervisione scientifica dell’Accademia italiana di scienze forestali. A dare via al progetto la firma di un accordo siglato dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze, dalla Provincia di Prato e dai Comuni di Firenze, Prato, Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Poggio a Caiano, Sesto Fiorentino, Signa, insieme al professor Orazio Ciancio dell’Accademia italiana di scienze forestali. “Con la firma di questo accordo – ha commentato l’assessore al governo del territorio Vincenzo Ceccarelli – diamo inizio alla realizzazione di quello che sarà il parco della Piana, a servizio di un’area fortemente antropizzata e industrializzata, con l’obiettivo di garantire un riequilibrio dal punto di vista ambientale e naturalistico. Saranno investiti 14 milioni nei prossimi anni per la creazione del più grande parco agricolo d’Europa”. Secondo Ceccarelli, spiega una nota, “spesso quando si parla di Piana, si parla di aeroporto. In realtà la Regione Toscana e i Comuni sono impegnati nella realizzazione di questo grande polmone verde che vedrà, con l’accordo sottoscritto stamani, la piantumazione delle prime migliaia di piante L’accordo sarà ulteriormente integrato, a breve, con impegni concreti per la realizzazione di piste ciclabili e infrastrutture per la mobilità sostenibile”.

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Duilio
Duilio
7 anni fa

L’impegno della Regione è per fare l’aeroporto, poi se c’è tempo modo voglia e du’ quattrini d’avanzo, si pianterà qualche arbusto!

pisolo
pisolo
7 anni fa

Come si fa a creare un parco che ha al suo interno una pista aeroportuale? O si amplia la pista di Peretola o si fara’ il parco. Io propendo per la seconda ipotesi anche’ perche essa sara’ accettata dai pratesi, la prima opzione comporterebbe una insurrezione popolare senza precedenti: