25 Maggio 2016

Trent’anni di restauri al complesso della cattedrale. Venerdì il convegno che ripercorre la storia degli interventi


Un convegno per ripercorrere tutti gli interventi di restauro al complesso della cattedrale di Prato negli ultimi trent’anni. A convocarlo sono gli ordini professionali degli architetti e degli ingegneri di Prato per venerdì 27 maggio sotto le Volte della cattedrale (l’ingresso è dal campanile del duomo). L’iniziativa, che vede la collaborazione dei Musei Diocesani, dell’Ufficio diocesano dei beni culturali e il contributo di Cts Europe, inizia alle 14,30 e ha per titolo: “Identità, bellezza, futuro. 30 anni di restauri nel duomo di Prato”.

Tra i relatori ci sono la storica dell’arte Isabella Lapi Ballerini (che parlerà de “la storia del duomo nella nostra città”), l’architetto e docente universitario Riccardo Dalla Negra (il suo intervento prenderà le mosse dal titolo del convegno), la soprintendente Cristina Gnoni Mavarelli (il pulpito di Donatello, il restauro del 2015 alla luce delle vicende conservative) e il direttore dei Musei diocesani Claudio Cerretelli (la missione del museo per la conservazione e la promozione dell’identità del territorio).
Dopo il coffe break delle 17,30, il convegno prosegue con le relazioni dei restauratori che negli anni hanno lavorato alla conservazione della cattedrale: Alberto Casciani (l’intervento di restauro lapideo del campanile e del pulpito di Donatello), Daniele Piacenti (l’intervento di restauro dell’ombrello del pulpito e del terrazzo interno), Leonardo Borgioli (caratteristiche di alcuni materiali e prodotti del restauro).

La prima, e imponente, campagna di restauri al complesso della cattedrale ci fu nel 1986 grazie ai finanziamenti del ministero per i beni culturali e di alcune istituzioni cittadine. In quella occasione l’intervento riguardò le coperture fino al paramento lapideo e gli interni. Furono lavori importanti nei quali si sperimentarono nuovi approcci tecnici che portarono ad acquisire informazioni sulle vicende costruttive del duomo fino a quel momento sconosciute. Dopo quella campagna seguirono altri interventi, in particolare al pulpito e al campanile. “L’occasione del convegno – spiegano gli organizzatori – è stata pensata per ripercorrere la storia di un importante cantiere di restauro insieme agli storici, ai tecnici, ai restauratori che sono stati i diretti esecutori dei lavori. Per noi – concludono – la conservazione intelligente del passato è uno strumento fondamentale per costruire il futuro delle nostre città”.

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