I 5358 azionisti pratesi della Banca Popolare di Vicenza hanno perso complessivamente 121 milioni di euro. Allargando lo spettro all’area metropolitana, il deprezzamento delle azioni da 62,5 euro ad appena dieci centesimi di euro in pochi mesi ha “bruciato” 190 milioni di euro.
La ricognizione del disastro economico innescato dalla crisi della BpVi è stata effettuata da Comune, Camera di Commercio, categorie economiche e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, i cui vertici ieri si sono riuniti per la seconda volta per decidere una strategia condivisa.
Complessivamente i pratesi detengono 2 milioni di azioni, il 51% delle quali in mano a persone fisiche e imprese individuali. Numeri alla mano, la gran parte degli azionisti ha quote inferiori ai 10 mila euro, per un capitale di 25 milioni di euro. L’altra fetta di patrimonio è detenuto da azionisti che hanno pacchetti anche molto importanti, in primis la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato che ha bruciato quasi 22 milioni di euro, Consiag che ha perso circa 9 milioni e la Cap che ha subito una svalutazione da 2 milioni di euro.
Il valore complessivo dei 121 milioni di euro andati in fumo a Prato è stato calcolato tenendo conto di un valore di 60 euro, la quotazione media prima dell’inizio delle vicende giudiziarie.
“Questi numeri ci aiutano a capire concretamente come questa vicenda abbia toccato il nostro territorio. Ma soprattutto possono essere la base per un confronto con il nuovo consiglio di amministrazione, che dovrebbe insediarsi l’8 luglio – commenta il sindaco Matteo Biffoni – Chiederemo subito un incontro per capire come il nuovo Cda voglia rapportarsi con il nostro territorio”.
“Stiamo parlando di perdite importanti, che hanno toccato tante imprese e tante famiglie – aggiunge Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato – In tanti hanno perso i propri risparmi senza aver capito nemmeno cosa sia accaduto, avendo fatto un investimento che ritenevano sicuro. Il nuovo corso della banca ci preoccupa, dobbiamo capire se per il nuovo Cda Prato rivestirà un ruolo strategico”.
Il sindaco si è assunto l’impegno di cercare di fissare un appuntamento con il nuovo Cda. Il tavolo di lavoro tornerà a incontrarsi dopo questo contatto per decidere insieme come meglio rappresentare gli interessi del territorio.
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