1 Giugno 2016

BpVi: i pratesi hanno perso 121 milioni di euro. Biffoni: “Chiederemo un incontro al nuovo cda”


I 5358 azionisti pratesi della Banca Popolare di Vicenza hanno perso complessivamente 121 milioni di euro. Allargando lo spettro all’area metropolitana, il deprezzamento delle azioni da 62,5 euro ad appena dieci centesimi di euro in pochi mesi ha “bruciato” 190 milioni di euro.
La ricognizione del disastro economico innescato dalla crisi della BpVi è stata effettuata da Comune, Camera di Commercio, categorie economiche e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, i cui vertici ieri si sono riuniti per la seconda volta per decidere una strategia condivisa.

Complessivamente i pratesi detengono 2 milioni di azioni, il 51% delle quali in mano a persone fisiche e imprese individuali. Numeri alla mano, la gran parte degli azionisti ha quote inferiori ai 10 mila euro, per un capitale di 25 milioni di euro. L’altra fetta di patrimonio è detenuto da azionisti che hanno pacchetti anche molto importanti, in primis la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato che ha bruciato quasi 22 milioni di euro, Consiag che ha perso circa 9 milioni e la Cap che ha subito una svalutazione da 2 milioni di euro.

Il valore complessivo dei 121 milioni di euro andati in fumo a Prato è stato calcolato tenendo conto di un valore di 60 euro, la quotazione media prima dell’inizio delle vicende giudiziarie.

“Questi numeri ci aiutano a capire concretamente come questa vicenda abbia toccato il nostro territorio. Ma soprattutto possono essere la base per un confronto con il nuovo consiglio di amministrazione, che dovrebbe insediarsi l’8 luglio – commenta il sindaco Matteo Biffoni – Chiederemo subito un incontro per capire come il nuovo Cda voglia rapportarsi con il nostro territorio”.

“Stiamo parlando di perdite importanti, che hanno toccato tante imprese e tante famiglie – aggiunge Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato – In tanti hanno perso i propri risparmi senza aver capito nemmeno cosa sia accaduto, avendo fatto un investimento che ritenevano sicuro. Il nuovo corso della banca ci preoccupa, dobbiamo capire se per il nuovo Cda Prato rivestirà un ruolo strategico”.

Il sindaco si è assunto l’impegno di cercare di fissare un appuntamento con il nuovo Cda. Il tavolo di lavoro tornerà a incontrarsi dopo questo contatto per decidere insieme come meglio rappresentare gli interessi del territorio.

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A.D.
A.D.
7 anni fa

Quando Biffoni incontrerà il nuovo Cda,si ricordi di chiedere indietro i nostri quadri,almeno quelli speriamo che non siano volatizzati,faccia la voce grossa.

pisolo
pisolo
7 anni fa

Scusate, rivolete i soldi, ma chi ve l’ha ordinato il dottore di comprare le azioni? lo sanno anche i ragazzini che l’investimento azionario puo’ essere molto conveniente perche’ a differenza di altri investimenti comporta una certa dose di rischio e dunque volete adire ai vantaggi e quando i rischi si concretizzano volete dire noi non ci stiamo piu’! Ovviamente questo discorso non vale per coloro che con mezzi coercitivi o ricattatori sono stati costretti a sottoscrivere le azioni. Perchè Biffoni dovrebbe fare la voce grossa? La fara’ se avra investito nelle azioni della popolare di Vicenza, altrimenti ognuno la faccia per se.

A.D.
A.D.
7 anni fa

Caro pisolo la voce grossa la deve fare per i beni di prato non per le azioni che hanno comprato i pratesi,le opere d’arte portate via alla fondazione sono un bene culturale della città,spetta al primo cittadino fare le dovute rimostranze,in tutto questo tempo invece non ne ho sentito parlare né da lui o da altri,dormimo…dormimo…

pisolo
pisolo
7 anni fa

Su le opere d’arte sfondi una porta a aperta perche’ io avrei dato battaglia fin da subito ed incessantemente coinvolgendo anche dicasteri dei beni artistici