11 Giugno 2016

Fiaccolata a Poggio alla Malva nel ricordo della brigata Buricchi


Carmignano ricorda con una fiaccolata il sacrificio della brigata partigiana guidata da Bogardo Buricchi, morta 72 anni fa durante un’azione di sabataggio contro l’esercito tedesco. Questa sera, sabato 11 giugno, alle 20,30 in piazza Naldi a Poggio alla Malva è in programma la commemorazione nel ricordo di Ariodante Naldi, Bogardo Buricchi,Alighiero Buricchi, Bruno Spinelli. L’iniziativa è promossa dall’Anpi Carmignano.

Era l’11 giugno del 1944, quando nel piccolo paese di Poggio alla Malva si è verificato uno degli episodi meno noti e meno studiati della resistenza toscana. Un gruppo di partigiani guidati da Bogardo Buricchi fece esplodere otto vagoni carichi di esplosivo che si trovavano in sosta su un binario morto fra il paese e la piccola stazione ferroviaria di Carmignano.
L’esplosivo proveniva dallo stabilimento Nobel, situato appena al di là della stazione.

Nel 1944 lo stabilimento Nobel produceva materiale bellico al servizio dei tedeschi nel loro estremo tentativo di bloccare l’avanzata degli alleati e di distruggere le realtà produttive dell’Italia.

Il materiale esplosivo, in procinto di essere inviato a destinazione, avrebbe potuto servire, secondo alcune ipotesi, alla distruzione dei macchinari delle fabbriche di Prato, oppure ad obiettivi sulla costa toscana, facilmente raggiungibili per ferrovia.

L’azione partigiana, a lungo meditata dal gruppo che faceva capo a Bogardo Buricchi, aveva l’obbiettivo di eliminare l’esplosivo e sventare i disegni distruttivi delle forze d’occupazione tedesche, favorendo, con questa ed altre precedenti azioni di sabotaggio degli alleati che, dopo la conquista di Roma (4 giugno 1944) si trovavano ormai ai confini della Toscana.

L’azione riuscì ma quattro partigiani persero la vita: il capo del gruppo Bogardo Buricchi, il fratello Alighiero, Ariodante Naldi, tutti fra i 20 ed i 25 anni ed il più anziano del gruppo, Bruno Spinelli, 43 anni, morti per le conseguenze della violentissima esplosione.

Il riconoscimento dell’alto valore del sacrificio dei quattro partigiani caduti non è stato né facile né veloce. La prima richiesta di riconoscimento, presentata nel 1947 non ebbe esito; un’ulteriore proposta di decorazione al valor militare alla memoria venne avanzata nel 1954 dall’Anpi, rinnovata nel 1968 dal Consiglio comunale di Carmignano al quale si associarono il Comune di Prato, il Maggiore Mario Martini (Comandante militare della zona di Prato) ed altre personalità. La riapertura dei termini per la presentazione delle richieste di riconoscimenti consentì di riaffrontare la questione. Un decreto presidenziale del 10 dicembre 1971 assegnò la medaglia d’argento al valor militare alla memoria per attività partigiana ad Alighiero Buricchi e ad Ariodante Naldi, due successivi decreti del 1 febbraio e del 10 maggio 1972 la conferirono a Bruno Spinelli e a Bogardo Buricchi.