21 Giugno 2016

Prato Partecipa, il questore Rossi: “E’ necessario avere mille occhi sulla città e mille voci sul territorio”


“E’ necessario avere mille occhi sulla città e mille voci sul territorio, solo così sarà possibile riuscire, tutti insieme, forze dell’ordine e cittadini, a garantire una maggior sicurezza e un miglior controllo”. A dirlo è il questore Paolo Rossi in occasione della terza tavola rotonda del Forum Partecipativo “La città condivisa: il ruolo dei cittadini. Proposte per la riqualificazione e la sicurezza nei luoghi urbani”. Un appuntamento per fare il punto sulla gestione della sicurezza urbana in città. Presenti all’incontro, oltre al questore, anche Renato Scalia, consigliere della Fondazione Caponnetto e ispettore della polizia di stato, e lo scrittore e funzionario della pubblica amministrazione Roberto Rota.

Tanti i temi al centro del dibattito: uno fra tutti la necessità di far sì che Prato sia oggetto di interesse nazionale per la sicurezza urbana. “Prato non è sottovalutata, la situazione che questa città sta vivendo è all’attenzione degli organi nazionali – ha spiegato il Questore -. Il problema più importante è la sempre più diffusa criminalità predatoria, dietro la gestione di questi fenomeni ci sono delle vere e proprie organizzazioni criminose. Importante è quindi continuare un constante e continuo lavoro di prevenzione e controllo del territorio, e fondamentale è anche l’aiuto di tutti i cittadini”. “A Prato è presente una comunità cinese che non ha eguali, per proporzioni, in nessuna città – ha poi proseguito Rossi -. Ci sono poi altre comunità di stranieri che la rendono una delle città più multietniche d’Italia. Ancora però c’è molto da fare sul versante integrazione”.

Per l’occasione si è parlato anche del ruolo del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, della richiesta da parte dei cittadini di avere maggiori telecamere di videosorveglianza e della funzione dei militari. “I presidi fissi sono inutili, è necessario aumentare le pattuglie – ha aggiunto il questore -. I militari sono degli agenti di pubblica sicurezza, non effettuano attività giuridica, hanno il compito di tutelare la sicurezza e svolgono inoltre un servizio di antiterrorismo, vigilando gli obiettivi sensibili”. Sul fronte telecamere, il questore Rossi ha ribadito come vada implementato il loro uso, senza però sconfinare nel privato e andare a ledere la libertà dei cittadini. “Un adeguato sistema di videosorveglianza è stato fondamentale per esempio per rintracciare il presunto pedofilo poche settimane fa e per altre indagini importanti. Per avere maggior sicurezza bisogna trovare il giusto equilibrio e rinunciare in certi casi ad un po’ di libertà”.

Altro grande tema al centro della discussione è stato l’incidenza delle mafie in città. “Sono 21 i clan pressati dalla polizia nella provincia di Prato, alcuni stabili, altri meno – ha spiegato Renato Scalia -. La Toscana e Prato hanno un ruolo ed una funzione strategica per le organizzazioni criminali. La criminalità in Toscana ha agito da subito negli appalti pubblici, nella ristorazione, negli alberghi. In Toscana è nata l’ecomafia. Per non parlare del traffico illecito di rifiuti. Tutti, organi di governo in primis, dobbiamo essere consapevoli di questa situazione”.

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