30 Giugno 2016

Sesto, la protesta dei cinesi dopo un controllo dell’Asl finisce in scontri con la polizia: due arresti


Si è conclusa con un fitto lancio di pietre, bottiglie e lattine e la conseguente carica delle forze dell’ordine la manifestazione di protesta cominciata nel tardo pomeriggio di ieri a Sesto Fiorentino, alla quale hanno partecipato almeno 400-500 cittadini di origine cinese, dopo i controlli della Asl in una ditta gestita da orientali. Non è chiaro cosa abbia innescato il lancio di oggetti. Probabilmente la stessa pressione della folla arginata da cordoni di Polizia e Carabinieri. Poco prima il console cinese aveva tentato, usando anche l’altoparlante di un’auto della Polizia, di placare gli animi. E’ la prima volta che si registra un fatto del genere nella piana tra Firenze e Prato. Tutto sarebbe iniziato con qualche spintone nel corso del controllo dell’azienda, proprio a ridosso del negozio Ikea di Sesto: il titolare, con un bimbo di 10 mesi in braccio, avrebbe vivacemente protestato per le modalità del controllo. L’intervento delle forze dell’ordine non è passato inosservato e sul posto si sono radunati centinaia di cittadini orientali, alcuni giunti anche da Prato, per protestare. Dopo qualche tafferuglio la situazione sembrava essersi calmata anche con l’intervento del console, che ha parlato alla folla utilizzando un megafono della polizia. Poi, verso le una e trenta, qualcosa deve aver fatto scattare una molla a lungo compressa e fatto partire il lancio di oggetti e pietre verso le forze dell’ordine. Quando la calma è tornata, attorno alle due del mattino, nello stradone di periferia l’asfalto era un tappeto di cocci di bottiglia, pietre e lattine dopo il fuggi-fuggi generale durante il quale qualche manifestante è rimasto contuso, assieme a due poliziotti e un carabiniere. A seguito dei fatti due cinesi sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta del titolare dell’impresa controllata che avrebbe tentato di impedire l’ispezione e di un altro connazionale, che dopo i primi disordini nel capannone, avrebbe cercare di impedire l’uscita di mezzi e ambulanze bloccando il cancello e aprendo il portellone di una delle ambulanze. Proseguono gli accertamenti anche da parte della Digos per ricostruire la dinamica dei disordini e le eventuali responsabilità dei singoli manifestanti.

 

Foto di Repubblica Firenze

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bob
bob
7 anni fa

…e se lo avessero fatto in Cina…. nel giro di 24 ore si sarebbero liberato 400-500 posti di lavoro….
…ormai lo sa tutto il globo terracqueo: ITALIA = PAESE BENGODI DI CHI NON VUOLE RISPETTARE LA LEGGE

A.D.
A.D.
7 anni fa

I giovani cinesi al tg1 hanno detto che sono gli unici che lavorano………..si è vero:irregolarmente e fa comegliepare !finimola con il bengodi italiano.

uomolota
uomolota
7 anni fa

e se anche gli italiani prendessero esempio dai cinesi??