18 Luglio 2016

Export: segno meno per i distretti toscani, ma a Prato il tessile segna un più 8%


I distretti tradizionali toscani, nel primo trimestre 2016, registrano per la prima volta dal 2009 una dinamica negativa (-1,8%), in linea con la flessione (-0,9%) registrata a livello nazionale. La Toscana paga il calo dei flussi verso i mercati emergenti (Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Cina, Repubblica di Corea), non controbilanciati dal buon andamento negli Stati Uniti (+11,7%, primo sbocco con 440 milioni di euro di valori esportati) e dalla tenuta dei mercati europei. Fra i singoli distretti rimangono in terreno positivo l’Olio
toscano (+22,8%), così come in misura minore il Vino del Chianti (+0,8%), il Florovivaistico di Pistoia (+3,1%). Nel sistema moda crescono il Tessile e abbigliamento di Prato (+8%), la Pelletteria e calzature di Firenze (+4,5%), l’Abbigliamento di Empoli (+4,2%), la Concia e calzature di S. Croce sull’Arno (+1,5%). In forte calo le calzature di Arezzo (-48,9%), Lucca (-13,2%) e Lamporecchio (-1,3%), e anche, in misura minore, l’Oro di Arezzo (-0,6%).

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