21 Luglio 2016

Muratore morto dopo la caduta dal tetto, Cisl pronta a costituirsi parte civile. I sindacati: “Servono più controlli” VIDEO


L’ultima tragica fine risale appena ad una settimana fa: un volo fatale di cinque metri dal tetto di un capannone, un salto nel vuoto che strappa la vita ad un muratore di 65 anni, di nazionalità marocchina, mentre è impegnato a riparare alcune perdite.

Il suo è l’ennesimo caso di morte bianca. Infortuni-fotocopia nati in contesti di mancata sicurezza e rispetto delle regole. Frutto di manodopera nera o clandestina, ad ogni modo decessi che – ripetono i sindacati del settore – potevano essere evitati. Proprio per dare un segnale forte, Filca Cisl (a cui il 65enne dell’incidente di via Papi era iscritto anni fa) ha annunciato di volersi costituire, con tutta probabilità, parte civile.

Una situazione, quella del comparto delle costruzioni pratesi, che Cgil, Cisl e Uil non esitano a definire “pericolosa”. I numeri, al solito, testimoniano la triste realtà: negli ultimi due anni sono stati quattro gli episodi di morte registrate a causa di infortuni sui cantieri. Serve risvegliare le coscienze dal torpore – ripetono – e mettere in campo un piano di controlli sistematici e regolari da parte di Asl, Inail, Inps e Direzione Territoriale del Lavoro.

Ciampi (Feneal-Uil) e Testa (Fillea-Cgil) from tvprato on Vimeo.

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