5 Luglio 2016

Rivolta cinesi, il prefetto di Firenze: “Controlli e dialogo con la comunità orientale”


Prosecuzione dei controlli nelle aziende cinesi, per salvaguardare la salute e la sicurezza degli stessi lavoratori, e massima disponibilità al confronto e al
dialogo, anche attraverso il lavoro delle associazioni cinesi e la mediazione delle autorità consolari. È questa la linea decisa dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi oggi in prefettura a Firenze dopo la rivolta della comunità
cinese scatenatasi la sera del 29 giugno scorso a Sesto Fiorentino a seguito dei controlli in un capannone da parte di Asl e forze dell’ordine.

Alla riunione, presieduta dal prefetto Alessio Giuffrida, hanno partecipato il console cinese Wang Fuguo, il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, l’assessore regionale Vittorio Bugli e i vertici provinciali delle forze dell’ordine.
I controlli nei capannoni eseguiti nell’ambito del piano per il lavoro sicuro della Regione Toscana, spiega la prefettura, hanno dato ottimi risultati: all’avvio del progetto, nel settembre 2014, solo il 15,9% delle aziende a conduzione cinese che sono state controllate risultava in regola, mentre a maggio di quest’anno la percentuale è salita al 50,5%.
Complessivamente l’84% delle imprese ha provveduto ad ottemperare alle prescrizioni imposte a seguito delle verifiche.
Nel solo 2015 le sanzioni riscosse ammontavano a 4 milioni e 860 mila euro.

“Tutti indici di un miglioramento progressivo – si legge in un comunicato diffuso dalla prefettura – che fa ritenere necessario proseguire su questa linea”. “Nessuno può sottrarsi alla legalità – ha affermato il prefetto Giuffrida – e i controlli da parte delle istituzioni favoriscono un’economia sana. Ho voluto fare il punto anche con il console per capire quali sentimenti agitino la comunità cinese, nei confronti della quale si confermano amicizia e stima. Se c’è un momento di difficoltà – ha proseguito – va superato al più presto e va ricostruito un clima di fiducia, ma il rispetto delle regole e delle istituzioni è imprescindibile”.

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