Dalle colonne dei giornali alle scrivanie degli inquirenti. Il ristorante “Internazionale” di via Marco Roncioni finisce sotto la lente d’ingrandimento della Procura che vuole vederci chiaro. La conferma è arrivata dal procuratore capo Giuseppe Nicolosi che ha aperto un fascicolo per valutare eventuali ipotesi di reato e ordinato accertamenti sul locale orientale, da alcune ore al centro dello scandalo.
Del resto la vicenda, denunciata dal quotidiano La Nazione, è di quelle da far scalpore: l’attività – stando ad alcune segnalazioni, poi confermate dal giornale – vieterebbe l’ingresso ai clienti italiani, poco graditi agli altri commensali e allo staff. “Qui solo cinesi”, avrebbe detto il titolare mettendo alla porta un cronista. Un atteggiamento discriminatorio, che sta scatenando un’autentica bufera per capire se si tratti una semplice incomprensione o di un atto ben più grave.
Dal canto loro i gestori si difendono, dichiarando – anche ai nostri microfoni – di non aver mai fatto distinzioni di alcun genere. Divisi, invece, i commercianti della zona, che si confrontano sull’aver visto o meno frequentatori italiani varcare la soglia dell’esercizio.
Il dubbio se il ristorante sia “Internazionale” solo nel nome, ad oggi resta. Sarà la polizia a portare avanti le indagini. L’ipotesi al vaglio, per adesso, è quella di discriminazione all’accesso, un illecito amministrativo. Ma i controlli, al di là del singolo episodio, potrebbero estendersi anche su altri fronti: il ristorante di via Roncioni ha aperto e chiuso i battenti più volte negli ultimi anni a causa di irregolarità riscontrate all’interno.
Sulla vicenda è intervenuta anche la presidente del Gruppo Consiliare Forza Italia, Rita Pieri, che ha presentato un question time per capire “se sono stati disposti i controlli che il caso richiede, affinché non avvengano casi di discrimine”.