5 Agosto 2016

Maltrattamenti, Prato prima in classifica con 354 casi: i dati del Codice Rosa


Primato poco lusinghiero per Prato. È la città Toscana con il più alto numero di maltrattamenti su adulti, nel 2015 sono stati registrati dalla Asl 4 354 casi, segue Pistoia con 332 e Lucca con 314 casi registrati. 264 sono donne, 92 uomini, la fascia di età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni, con 101 casi. Va un po’ meglio con i minori, Prato è in quarta posizione con 45 casi, dopo Firenze, Pistoia e Lucca. Sono i dati emersi dalla ricerca della Regione Toscana sugli accessi per Codice Rosa nei pronto soccorso della Toscana. Nel 2015 sono stati oltre 3000 gli accessi negli ospedali toscani, i fatti di cronaca riaccendono purtroppo i riflettori sul tema drammatico della  violenza sulle donne. Il Codice Rosa in Toscana funziona dal 2012, un progetto per individuare le persone vittime di violenza che si presentano al pronto soccorso, assisterle, perseguire gli autori delle violenze.

Nel 2015 sono stati, appunto, 3.049 (2.623 adulti e 426 minori) i casi di Codice Rosa che si sono presentati nei pronto soccorso della Toscana: 2.877 per maltrattamenti (2.504 adulti e 373 minori); 147 per abusi (94 adulti e 53 minori); 25 per stalking (solo adulti). A Prato si registrano 354 maltrattamenti su adulti e 2 casi di abusi. 101 riguardano persone tra i 30 e i 39 anni, 87 tra i 18 e i 29 anni, 73 tra i 40 e i 49. In 264 casi si tratta di femmine, 92 di maschi; sono gli italiani che si rivolgono in maggioranza al Codice Rosa, 220 persone, 136 invece gli stranieri.

Per quanto riguarda i minori invece nella città laniera si registrano 44 casi di maltrattamenti e 1 abuso: 26 i bambini coinvolti, 19 le bambine;  la fascia di età più colpita è quella tra i 7 e gli 11 anni. Anche in questo caso sono in maggioranza minori italiani (25) rispetto agli stranieri (20).

“Il progetto regionale del Codice Rosa – ha spiegato l’assessore regionale al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi – contribuisce all’emersione del fenomeno dei maltrattamenti e abusi commessi nei confronti delle fasce deboli della popolazione: donne, ma anche bambini, anziani, persone vittime di abusi e discriminazioni sessuali. Il lavoro di squadra che mette in rete tante competenze diverse si è dimostrato molto efficace nel far emergere gli episodi di violenza, dare sostegno alle vittime e perseguire i responsabili”.

Il Codice Rosa è un progetto della Regione Toscana, sviluppato a seguito dell’esperienza positiva realizzata dalla Asl 9 di Grosseto (dove il Codice Rosa è in funzione dal 2010), rivolto alle persone che accedono alle strutture di pronto soccorso per essere curate: uomini e donne, adulti e minori, vittime di maltrattamenti, abusi e discriminazioni sessuali. Il progetto regionale, che prevede il coinvolgimento interistituzionale e delle associazioni, ha preso avvio dal 2012 e si è sviluppato gradualmente fino alla completa diffusione, avvenuta nel 2014, in tutte le aziende sanitarie toscane.

Il Codice Rosa non sostituisce il codice di gravità del pronto soccorso, ma viene assegnato insieme al codice di triage da personale formato a riconoscere segnali spesso taciuti di violenze. Agli utenti ai quali viene attribuito il Codice Rosa è dedicata una stanza, dove vengono create le migliori condizioni per l’accoglienza, la cura e il sostegno.

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