18 Agosto 2016

Pratese nel team di traduzione in italiano dell’app di ascolto “Seven cups”


Si chiama “Seven cups”: il programma, una piattaforma internazionale sia versione sito per il computer che versione app per il cellulare, consente ad una serie di “ascoltatori” anonimi e volontari di chattare con persone che hanno problemi psicologici non gravi oppure semplicemente si sentono sole, aiutandole a trovare una soluzione. Una versione 2.0 del Telefono Amico, che va forte soprattutto nei Paesi anglosassoni: l’ascolto si svolge in privato con un ascoltatore oppure in chat di gruppo, una sorta di “chiacchierata” a tante voci.

Fino ad ora l’app, scaricabile gratuitamente, era stata tradotta nelle maggiori lingue europee, fuorché in italiano: il team di cui ha fatto parte la 24enne pratese Elisabetta Scavuzzo ha sfruttato le vacanze agostane per mettere a punto una versione di “Seven cups” per il telefono proprio in italiano. La traduzione potrebbe aprire le porte dell’ascolto attivo 2.0 ad un numero più consistente di utenti italiani, fino ad oggi scoraggiati dall’ostacolo della lingua, ma anche a tanti ascoltatori in più, disposti a mettere il proprio tempo a disposizione di chi ha bisogno di un orecchio benevolo.

Elisabetta attualmente studia Scienze della Comunicazione a Firenze ed è appassionata di lingue orientali: “Faccio l’ascoltatrice dal 2014 – riferisce – e si tratta di un’attività molto impegnativa, anche se qui in Italia poco conosciuta: basti pensare che in America fa ottenere crediti validi nelle Università. Eppure in tanti si stanno rivolgendo a noi: per dare qualche numero, solo questa settimana abbiamo 67.510 conversazioni aperte, la scorsa settimana sono state 126.882. Soprattutto per un adolescente, è più facile aprire un’app per chiedere aiuto piuttosto che alzare la cornetta del telefono come è accaduto fino ad oggi”.

Tutti possono diventare ascoltatori, ma è richiesto un determinato numero di ore di attività e, ovviamente, una buona dose di serietà: gli utenti possono dare ai propri ascoltatori dei voti sotto forma di stelline e cuoricini che sono indice dei livelli di empatia raggiunti durante la conversazione. I nuovi utenti possono così scegliere quelli che, secondo il giudizio di chi li ha preceduti, risultano essere gli ascoltatori più preparati.

Le “sette tazze” del nome del programma derivano da una poesia del cinese Lu Tong e simboleggiano le tappe di un percorso personale che, da uno stato di impoverimento interiore, porta ad uno stato di benessere: “The first cup caresses my dry lips and throat, / The second shatters the walls of my loneliness […] / The seventh conveys such pleasure I am overcome” (“La prima tazza dà sollievo alle mie labbra secche e alla mia gola, / La seconda frantuma le mura innalzate dalla mia solitudine […] / La settima mi trasmette tanto piacere che ne sono sopraffatto”).

 

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