“Che Maria sia nostra Madre e Maestra”. Il Vescovo ha officiato l’ostensione del Sacro Cingolo di fronte a una piazza stracolma di pratesi VIDEO
Alle 22,10 è iniziato il solenne rito dell’ostensione del Sacro Cingolo, momento clou della festa dell’8 settembre, Natività di Maria.
Il vescovo Franco Agostinelli ha indossato i paramenti sacri e insieme al sindaco Biffoni e alle altre autorità presenti è entrato nella Cappella della Sacra Cintola.
L’antico rito vuole che l’estrazione della preziosa reliquia dalla sua teca avvenga alla presenza di alcuni testimoni che appongono la loro firma sul registro, il rogito ad ostensionem, che raccoglie la cronaca di tutte le ostensioni, sia quelle ordinarie che straordinarie che si sono succedute nel tempo.
Quest’anno i testimoni sono tre: il restauratore Giammarco Piacenti, impegnato da tre anni con l’azienda di famiglia nell’importante restauro della basilica della Natività di Betlemme, il presidente dell’associazione ex Allievi del Buzzi Guido Biancalani, quest’anno si celebrano infatti i 130 anni di fondazione dell’istituto scolastico e poi il questore Paolo Rossi, scelto perché ha assunto il suo incarico da pochi mesi.
Nella Cappella è risuonato il canto dell’Ave Maris Stella e come da tradizione il Vescovo ha officiato l’ostensione per tre volte: all’interno della cattedrale dal pulpito del Ghirlandaio e all’esterno, su piazza Duomo, dal pergamo di Donatello e Michelezzo. Nell’antichità le ostensioni erano tre perché si facevano all’alba, a mezzogiorno e al tramonto, poiché la festa durava una intera giornata. Nei tempi moderni “le mostre” della reliquia vengono eseguite una dietro l’altra.
A questo punto le transenne si sono aperte e i pratesi sono potuti arrivare in piazza per assistere alla solenne ostensione della Sacra Cintola. E sono arrivati in tanti, piazza Duomo era gremita, stracolma di persone col naso all’insù in attesa di vedere la reliquia simbolo di Prato.
“Che Maria Santissima sia Madre e Maestra, questo è il mio augurio per tutti voi”, ha detto monsignor Agostinelli rivolgendosi alla folla. “Sappiamo che la nostra festa, la Madonna della Fiera, dura un solo giorno ma non si tratta di un giorno come gli altri, è significativo e su di esso si fondano le nostre tradizioni, la nostra storia. Raccogliamo allora la proposta che oggi ci viene fatta”, ha osservato il Vescovo. “La Madonna per tutti noi ha un significato particolare, certo, ognuno ha i suoi riferimenti e i suoi valori essenziali ma stasera ce ne viene proposto uno a tutti che è Maria Santissima, che si fa Madre e Maestra del nostro cammino. Essa sia la speranza che ci permette di andare avanti, l’input che ci fa gettare il cuore oltre l’ostacolo. Perché ci dia un animo solidale”, ha aggiunto. E un pensiero è andato anche ai terremotati del Centro Italia, “Sono nostri fratelli bisognosi – ha detto il Vescovo – ci hanno chiesto: non ci lasciate soli. Sono gente grintosa ma hanno bisogno della nostra solidarietà, del nostro aiuto concreto”. A queste parole è scattato un lungo e sentito applauso da parte della piazza.
Infine un nuovo riferimento alla Madonna: “Non ci disperiamo – ha concluso mons. Agostinelli – c’è qualcuno che ci sostiene e che acquista il nome di Maria, la nostra madre, la patrona della città di Prato”.