2 Settembre 2016

La Misericordia scrive una lettera ai confratelli di Oste. In otto punti spiegate le ragioni del commissariamento della sezione


«Caro confratello, cara consorella, abbiamo deciso di scriverti per fare chiarezza in questi giorni amari e difficili per la nostra Arciconfraternita. Nessuno di noi avrebbe voluto ritrovarsi a vivere momenti di divisione che di fraterno hanno ben poco». Inizia così la lettera aperta a firma del proposto Gianluca Mannelli inviata dalla Misericordia di Prato ai soci della Confraternita di Oste per spiegare esattamente come stanno i termini della vicenda iniziata il 16 agosto con il commissariamento della sezione ostigiana. Il contenuto della missiva, arrivata nelle cassette delle lettere questa mattina, è stato scritto anche su manifesti che saranno affissi per le strade della frazione.

La sede centrale ha così deciso di rispondere alle accuse mosse nei giorni scorsi da parte del comitato cittadino “Io sto con Oste”, contrario all’azzeramento dei vertici della sezione.

In otto punti sono scritte le ragioni che hanno portato il Magistrato, organo di gestione dell’Arciconfraternita, a sollevare dall’incarico il presidente e il consiglio della sezione dopo che questi ultimi hanno voluto per primi «rompere ogni rapporto (con la Misericordia di Prato) dando mandato di adire le vie legali contro l’Arciconfraternita e tentando di costituire una nuova associazione di Misericordia».

Il proposto ribadisce che nessun servizio è stato sospeso e che non è stato siglato alcun accordo con il comune di Montemurlo per l’accoglienza dei profughi nella vecchia sede, contrariamente a quanto sostenuto dal comitato “Io sto con Oste”. In particolare si sottolinea come non sia assolutamente vero che le offerte in denaro dei confratelli di Oste e della popolazione siano state utilizzate per l’acquisto della nuova sede, pagata invece con un oneroso mutuo da 4 milioni di euro sottoscritto dalla Misericordia di Prato; le cui rate sono rimborsate solo ed esclusivamente grazie ai servizi socio sanitari trasferiti dalla sede centrale alla sezione di Oste.

«Durante questi difficili giorni di commissariamento ci sono state mosse alcune accuse prive di fondamento – dice il proposto Mannelli – per questo ci è sembrato opportuno comunicare direttamente con i confratelli, le consorelle e la popolazione di Oste tramite una lettera. È nostro compito primario difendere l’unità e la solidità della famiglia della Misericordia. Ora è tempo di fare chiarezza nel nome e nell’interesse dei confratelli e delle consorelle di Oste: noi siamo con voi e con voi vogliamo ripartire al termine di questo percorso di commissariamento attraverso nuove elezioni», conclude Mannelli.

Di seguito il testo della lettera inviata ai soci della Confraternita di Oste.

Caro Confratello, Gentile Consorella,
abbiamo deciso di scriverti per fare chiarezza in questi giorni amari e difficili per la nostra Arciconfraternita della Misericordia. Nessuno di noi avrebbe voluto ritrovarsi a vivere momenti di divisione che di fraterno hanno ben poco.
Avremmo desiderato risolvere internamente alla nostra grande famiglia, con una composizione tra tutte le parti, le gravi difficoltà della Confraternita di Oste: sono stati purtroppo il Presidente e il Consiglio della sezione a voler far naufragare questo tentativo e a rompere ogni rapporto dando mandato di adire le vie legali contro l’Arciconfraternita e tentando di costituire una nuova associazione di Misericordia. Di fronte a queste traumatiche decisioni, al Magistrato dell’Arciconfraternita – vale a dire il Consiglio di presidenza della Misericordia di Prato – non restava che ricorrere al Commissariamento della sezione di Oste. Il commissariamento è uno strumento previsto esplicitamente dal nostro Statuto attraverso cui il Magistrato si fa carico di sostenere le difficoltà di una Confraternita locale di fronte a determinati problemi. Era nostro dovere, infatti, difendere l’unità e la solidità dell’intera famiglia della Misericordia di Prato. È doveroso ricordare che in questa decisione siamo stati sostenuti dagli organi della Federazione Regionale e dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie.

Vorrei a tal fine spiegare meglio le nostre decisioni, esemplificandole in alcuni punti sintetici.

1) Nessun servizio è stato sospeso, anzi, sul territorio sono presenti costantemente fin dal primo giorno automezzi delle nostre Confraternite, che garantiscono pienamente i servizi 24 ore su 24, ed ogni chiamata, che giunge alla Confraternita di Oste per i servizi socio-sanitari, è puntualmente recepita ed accolta.

2) Il Confratello Daniele Bartoletti e gli ex consiglieri hanno impedito al Commissario, legittimamente nominato dal Magistrato, l’utilizzo degli automezzi della Confraternita di Oste.

3) Bartoletti e gli ex consiglieri hanno impedito a diversi volontari della Sezione stessa di entrare nella sede e dare la propria disponibilità per i servizi che dovevano essere gestiti sul territorio.

4) Nessun accordo è stato siglato tra la Misericordia di Prato ed il Comune di Montemurlo, per l’alloggiamento dei profughi nella vecchia sede.

5) La nuova sede della Misericordia di Oste, come avviene da sempre per tutti i beni mobili e immobili delle altre sezioni locali, è di proprietà dell’Arciconfraternita. È stata la Confraternita di Oste a intentare, con una iniziativa mai verificatasi nella storia della Misericordia, un’azione legale finalizzata a conseguire l’intestazione di tutti i beni, specie immobili, di cui dispone; una decisione presa nonostante il mutuo relativo alla costruzione della sede sia a carico dell’Arciconfraternita di Prato.

6) Non è assolutamente vero che le offerte in denaro dei Confratelli di Oste come della popolazione della frazione sono stati utilizzati per la nuova sede, dato che – come dicevamo – è stato sottoscritto allo scopo un oneroso mutuo di 4.000.000,00 (quattro milioni/00) di euro da parte dell’Arciconfraternita della Misericordia di Prato, ipotecando addirittura altri immobili della Misericordia stessa, che ovviamente siamo chiamati a tutelare. Il rimborso delle rate di questo mutuo viene onorato solo ed esclusivamente sulla base dei servizi socio-sanitari che la Misericordia di Prato trasferisce alla Confraternita di Oste, oltre a quanto già erogato a favore della stessa Sezione a fondo perduto, da parte della sede centrale.

7) Non è assolutamente vero che la gestione economico-finanziaria della Confraternita di Oste è in equilibrio, dato che proprio da una analisi affidata ad uno studio esterno, risulta un deficit di ben 128.000,00 euro annui.

8 ) Nessuno di noi intende vendere l’immobile in uso alla Confraternita per le attività Istituzionali, né tantomeno intende chiudere la Confraternita, anzi, vogliamo che la stessa venga rilanciata e viva a servizio della popolazione, nel rispetto però delle regole e soprattutto dello spirito della Misericordia. Per questo abbiamo, come spiegavamo, disposto il commissariamento: è necessaria infatti una vera ripartenza che, attingendo alla genuina ispirazione evangelica della carità, si fondi sulla trasparenza, sullo spirito fraterno, sull’impegno fattivo dei confratelli e della consorelle, sulla sostenibilità economica. Per questo al termine del percorso di commissariamento, verranno stabilite nuove elezioni.

Nella speranza di aver contribuito a chiarire la posizione della Misericordia di Prato che, ribadisco, intende tutelare la Confraternita di Oste e tutti i suoi Confratelli e Consorelle facenti servizio e non, porgo cordiali, fraterni, saluti.

Il proposto
Gianluca Mannelli

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Capoguardia di un tempo che fù...
Capoguardia di un tempo che fù...
7 anni fa

Lettera veramente emozionante. Ma al giorno d’oggi non dice nulla….
Ci vuole il pugno d’acciaio !

Giovanni
Giovanni
7 anni fa

Emerito proposto Gianluca Mannelli,sono un ex volontario della sezione Oste risalente al periodo della posa della prima pietra,quando il compianto Giorgettii Giorgio presiedeva il consiglio.Posso dire che fin dal momento del Suo ritiro,(Giorgio)tutto ciò era già stato pre visto.Saluto cordialmente e che Dio ci illumini.