“Il nuovo Pecci non è un punto d’arrivo, ma una nuova partenza. La sua splendida riapertura rappresenterà non solo l’immagine della Prato che sa fare e bene, ma costituisce il paradigma della nostra modernità: l’arte contemporanea come visione di una storia che si reinventa, si attualizza anche nella società, nel lavoro, nell’industria manifatturiera che non si adagiano nei fasti del passato. Il 16 ottobre, con la rinascita del museo, riprende vita anche l’ambizione di una città e di un distretto a rinnovare in chiave contemporanea la sua identità”.
Lo ha detto Ilaria Bugetti, Pd, che nella sua veste di vicepresidente della commissione cultura del Consiglio regionale, ha visitato oggi pomeriggio il cantiere del museo Pecci, insieme all’assessore alla cultura del Comune di Prato, Simone Mangani, alla presidente della Fondazione, Irene Sanesi e al direttore Fabio Cavallucci.
“Il Pecci – ha ricordato Bugetti – rappresenta il polo regionale per l’arte contemporanea e aspira ad essere, sempre di più, il nostro biglietto da visita internazionale. Anche per questa ragione, ho chiesto all’assessore Mangani e ai vertici della Fondazione di fare in modo che diventi il punto di coordinamento e di riferimento per l’arte contemporanea di tutti e sette comuni della provincia di Prato. Sono certa – ha concluso Bugetti – che da ciò possano nascere nuove occasioni di crescita culturale per tanti cittadini, artisti e associazioni diffuse sul nostro territorio”.
