31 Ottobre 2016

Controlli a tappeto nelle ditte cinesi: irregolare il 50% della manodopera impiegata. In aumento i lavoratori non orientali


58 lavoratori irregolari scoperti all’interno di 14 imprese che hanno subito la sospensione dell’attività. E’ il bilancio dei controlli eseguiti dal 24 al 28 ottobre dalla Direzione territoriale del lavoro di Prato in collaborazione con una task force composta da quattro carabinieri del Comando tutela del lavoro di Roma. Le ispezioni hanno interessato 18 aziende cinesi tra confezioni, maglifici, pronto moda, tessiture, stirerie, stamperie, pelletterie a materassifici situate nei comuni di Prato, Montemurlo, Carmignano e Poggio a Caiano. Sospesa l’attività di 14 ditte. Complessivamente sono stati identificati 115 lavoratori, di cui 58 irregolari: per l’esattezza 49 lavoratori al nero e 9 clandestini, con relativa denuncia penale nei confronti dei titolari. 4 aziende hanno subito una sanzione di 1549 euro perché avevano installato sistemi di videosorveglianza senza le necessarie autorizzazioni.
Le ispezioni hanno confermato il nuovo trend riguardante le aziende cinesi, che ricorrono sempre più spesso a lavoratori non soltanto orientali, ma anche di altre etnie. In particolare, in questa nuova ondata di controlli sono stati identificati lavoratori pakistani, cingalesi e anche due italiani specializzati (amministrativi e tecnici).

Foto di archivio

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Piero
Piero
7 anni fa

Tranquilli, tranquilli, ora si integrano…!
Ehhhh…..!