26 Ottobre 2016

Immigrazione, Biffoni chiede fondi per i Comuni che accolgono


I Comuni chiedono fondi per l’accoglienza. A dirlo oggi, davanti alla Commissione migranti, è stato il delegato Anci all’Immigrazione, Matteo Biffoni, sindaco di Prato. “Chiediamo un sostegno economico – ha detto – quanto prevede questa Legge di stabilità è altra cosa: quel gesto, i 500 euro a migrante, è un riconoscimento, una “una tantum”. Il sistema Paese deve fare squadra, i sindaci non vanno lasciati soli. Vorremmo strutturare quel riconoscimento, vorremmo un sostegno per i comuni che sono nel sistema Sprar e chiediamo un ammorbidimento del blocco del turnover per permettere assunzioni di almeno nei settori più esposti come anagrafe, servizi sociali, polizia municipale”. Sul piano di riparto nazionale, il delegato Anci ha spiegato che “siamo a buon punto”, e ha ricordato alcuni punti: “2.5 per ogni 1000 abitanti, alleggerimento per le città metropolitane che fungono da attrattore, esenzione per i piccolissimi comuni, possibilità di mettersi insieme per i piccolissimi comuni”.

I minori non accompagnati sono “l’altro grande tema su cui stiamo facendo una lavoro col governo: sono di piena competenza dei sindaci e attualmente sono circa 20 mila” ha aggiunto Biffoni. Per i Comuni, “la legge Zampa è un passo in avanti importante”, ma chiedono “l’apertura di centri specializzati” (“c’è l’impegno del ministero per una dozzina di centri, ma è necessario implementarli”), e maggiori risorse. “Con 45 euro al giorno non ce la facciamo – ha spiegato – anche perchè la gran parte dei circa 20 mila ha un’età compresa tra i 15 e i 17 anni ma un numero rilevante ha tra i 0 e i 6 anni: c’è bisogno di formazione scolastica, accompagnamento psicologico, percorsi educativi e di gioco. Per fare un buon lavoro ci vuole il doppio di quanto attualmente investito per i minori”. I Comuni chiedono anche “una fluidità maggiore alle possibilità offerte dal Codice, per esempio sul fronte dell’affido familiare”. Infine, ha ribadito Biffoni, servono “centri ad hoc sia per la primissima accoglienza”, ovvero per i ragazzi appena sbarcati, “sia di centri sparsi sul territorio”.

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