27 Ottobre 2016

Ladro fermato dai carabinieri: aveva con sè la chiave bulgara per scassinare portoni blindati FOTO


Una chiave bulgara, attrezzo usato come passepartout per aprire varie serrature di portoncini blindati, e un arnese utilizzato a mo’ di bisturi per scalfire i vetri delle finestre e romperli senza fare rumore. È quanto i carabinieri del nucleo investigativo hanno sequestrato nella casa di Tornike Gulagashvili, 21enne georgiano, che abitava insieme ad alcuni connazionali in una casa di piazza Mercatale. Il giovane, con diversi precedenti per furti, nascondeva nell’appartamento un vasto campionario di oggetti rubati: scarpe da ginnastica, profumi, rasoi elettrici, apparecchi per la messa in piega dei capelli, e un misuratore di pressione, per un valore complessivo di oltre 1200 euro. Il pezzo pregiato della refurtiva è un I-Phone 6S rubato dieci giorni fa ad un rappresentante di apparecchiature eletttroniche di Marradi. Proprio a partire da questa denuncia, i carabinieri del nucleo investigativo sono riusciti a rintracciare il 21enne, già noto alle forze dell’ordine.

La perquisizione ha consentito di recuperare gli oggetti rubati a diversi negozi, tra cui una parafarmacia e una profumeria. Tra gli oggetti sequestrati, come detto, c’erano anche strumenti di effrazione particolarmente efficaci: una pinza usata per rimuovere le placche antitaccheggio, l’arnese tagliavetro (al centro nella foto sotto) e la chiave bulgara (a sinistra nella foto), realizzata artigianalmente con il pirolo di uno strumento musicale quale manico e una parte metallica da introdurre nelle serrature.

Il 21enne, senza permesso di soggiorno e privo di dimora stabile, è stato fermato per ricettazione. Le indagini dei carabinieri proseguono per accertare se sia responsabile di altri furti e per verificare la posizione dei connazionali, tutti con precedenti penali, che da qualche tempo lo ospitavano nella casa di piazza Mercatale.

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Stefano
Stefano
7 anni fa

In Georgia con questa sfilza di reati il ragazzotto non l’avrebbe fatta franca e dopo aver scontato la giusta pena, gli sarebbe passata la voglia di fare il bischero!
Qualora fosse incappato in “ricadute” lo ingabbiavano e buttavano via la chiave.
Sono poco democratici in Georgia, o siamo troppo democratici in Italia?