26 Ottobre 2016

Prato rende omaggio a Gino Signori, pittore ed eroe “Giusto tra le Nazioni”


Si terrà domani, giovedì 27 ottobre, alle 17,30 a Palazzo Datini la cerimonia per ricordare il pittore pratese Gino Signori, insignito della medaglia dei Giusti tra le Nazioni, donata al Museo della Deportazione di Figline dalla famiglia, per aver salvato una bambina ebrea nel periodo in cui è stato prigioniero militare in Germania. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Casa Pia dei Ceppi e dal Museo della Deportazione e Resistenza di Figline, con il patrocinio del Comune di Prato, dell’Anpi e dell’Associazione Combattenti e Reduci, e il contributo della Libreria “Il Manuale” e della famiglia Papi.
Alle 17,30 ci sarà l’inaugurazione di una mostra dei quadri dell’artista, quindi alle ore 21 seguiranno gli interventi di don Giuseppe Billi, parroco di Figline e grande amico di Signori, di Enrico Iozzelli del Museo della Deportazione di Figline, dello scrittore Umberto Cecchi e del presidente della Casa Pia dei Ceppi Walter Bernardi. La serata sarà coordinata da Aurora Castellani, presidente della Fondazione Museo della Deportazione di Figline.
La bambina ebrea cecoslovacca salvata si chiamava Hana Tomesowa, e nel 1985 è venuta a Prato per ringraziare il pittore di averle salvato la vita. E’ stata proprio lei a cercarlo per riabbracciarlo e dare inizio alla procedura per il riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni”. Nel suo libro Signori aveva ricordato di essersi imbattuto, nelle strade di Amburgo distrutte dai bombardamenti, in una colonna di ragazze e bambine ebree scortate verso la morte da alcuni soldati. “Mi si raggela ancora il sangue nel ricordare quelle poverine, ancora bambine, ridotte in larve umane; si reggevano tenendosi strette le une con le altre a gruppetti di cinque stringendo nelle mani una piccozza e una paletta. Le ricordo sempre con le teste rasate a zero, vestite di ruvida tela e, a modo di scarpe, calzavano dei pezzi di legno denominati zoccoli olandesi. Mi sembravano uccellini nella bufera e mi infondevano tanta tenerezza da paragonarle alle piccole bambole con cui giocano le fanciulle”. A rischio della propria vita, Signori aveva strappato il fucile dalle mani di un soldato e salvato una di queste bambine, nascondendola dentro il campo di concentramento dei prigionieri italiani fino alla fine della guerra. La cerimonia del conferimento a Signori del titolo di “Giusto tra le Nazioni” si era svolta nel Salone del Comune di Prato il 6 marzo 1985, per volontà dell’allora sindaco Lohengrin Landini, nella ricorrenza del 40° anniversario della Liberazione, alla presenza dell’ambasciatore israeliano.

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Paolo Leone
Paolo Leone
7 anni fa

che dire ? che a Prato abbiamo avuto anche persone come Gino Signori, capaci cioè di gesti eroici, e magari non ne sapevamo nulla….speriamo di esserne degni…