19 Ottobre 2016

Sting a Prato incontra i magistrati titolari dell’inchiesta sul caporalato: “Estraneo ai fatti”


Il noto cantante Sting si è recato stamani a Palazzo di giustizia di Prato per un incontro con i titolari dell’inchiesta sul caporalato nei vigneti del Chianti che ha portato ad 11 misure cautelari e ha travolto l’azienda vitivinicola della famiglia Coli.
Sting è proprietario di una tenuta nel Chianti all’interno della quale sono stati impiegati braccianti vittime del sistema di caporalato. Il noto cantante, come chiarito fin da subito dagli inquirenti, è tuttavia estraneo alla vicenda: i terreni, fin dal marzo 2014, erano stati concessi in affitto agrario alla famiglia Coli che provvedeva a gestire autonomamente la coltivazione dei vigneti.
Il caso ha avuto tuttavia eco internazionale: anche i tabloid inglesi ne hanno parlato; il cantante si è detto profondamente amareggiato per quanto accaduto e pur tra i mille impegni legati alla promozione del nuovo album, ha voluto incontrare il procuratore capo Giuseppe Nicolosi e i sostituti Laura Canovai e Antonio Sangermano che hanno condotto l’inchiesta. Sting si è presentato in Tribunale di prima mattina, attorno alle 8,30, riuscendo a passare inosservato: è stato fatto entrare in maniera discreta per evitare l’assalto dei curiosi. Accompagnato da due legali e da un’interprete, ha manifestato la sua preoccupazione per lo sfruttamento perpretrato sui braccianti agricoli e ha voluto mettere in chiaro davanti ai magistrati la propria assoluta estraneità ai fatti. L’incontro è stato breve – circa quindici minuti – e cordiale. “Abbiamo attestato a Sting la sua estraneità ai fatti” riferisce il procuratore capo Giuseppe Nicolosi.

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